SPERA IN DIO

di Agostino Masdea – “Perché ti abbatti, anima mia? Spera in Dio…!” Salmo 43:5  –   Il salmista sta parlando con sé stesso. È una buona cosa rivolgere a qualcuno parole di incoraggiamento, ma a volte quel “qualcuno” siamo proprio noi. Il nemico gioisce nel vederci abbattuti, depressi e scoraggiati, ma spesso la situazione è meno tragica di come appare.

Ricordo da ragazzo come spesso nei viottoli di campagna, all’imbrunire, le ombre sembravano pericoli, e con il cuore in gola arrivavo dove pensavo di incontrare un cane randagio o una brutta bestia e con sollievo scoprivo che era solo un tronco d’albero o un cespuglio mosso dal vento.

Le paure senza fondamento a volte sono le peggiori. Nei primi versi di questo salmo, il salmista esprime una certa perplessità per il fatto che il suo Dio, che in passato gli aveva dato tanta forza, ora sembra averlo abbandonato e non ascolti più il suo grido e la sua preghiera.

Ci sono momenti di oscurità attraverso i quali tutti noi passiamo, ed è proprio in quei momenti che rischiamo di mettere in dubbio l’amore di Dio. Allora dobbiamo pregare con le parole di questo salmo: “Manda la tua luce e la tua verità, perché mi guidino” (vs. 3).

Dio ascolta questa preghiera e infatti la scena cambia completamente nel verso 4: “Allora mi avvicinerò all’altare di Dio, al Dio della mia gioia e della mia esultanza e ti celebrerò con la cetra, o Dio mio!”. Dall’abbattimento, alla gioia e all’esultanza!

La speranza in Dio si basa sulla Sua luce e sulla verità della Sua Parola. Si tratta di riconoscere chi Dio è. Avere certezza che Egli regna, che ci ama e che, essendo un Padre meraviglioso si prenderà cura di noi. Questa speranza è come un’ancora sicura e ferma, perciò: “perché ti abbatti anima mia, perché ti agiti in me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora!” (vs. 5)