Toccare il lembo della Sua Veste

Sermone predicato nella Chiesa Evangelica di Via Anacapri, 26  – Roma  – Vogliamo leggere insieme nell’Evangelo secondo Marco, capitolo 5, dal verso 21.  –  E, quando Gesù passò nuovamente all’altra riva in barca, una grande folla si radunò intorno a lui; ed egli se ne stava in riva al mare. Allora venne uno dei capi della sinagoga, di nome Iairo, il quale vedutolo, gli si gettò ai piedi, e lo pregò con molta insistenza, dicendo: “La mia figliola è agli estremi; vieni a imporle le mani, affinché sia guarita e viva”.  Ed egli se ne andò con lui. Una grande folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.  Ora una donna che aveva un flusso di sangue già da dodici anni e aveva molto sofferto da parte di parecchi medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun giovamento, anzi piuttosto peggiorando,” Avendo sentito parlare di Gesù, venne tra la folla alle sue spalle e toccò il suo vestito, poiché  diceva: “Se solo tocco le sue vesti sarò guarita”. E immediatamente il flusso del suo sangue si stagnò, ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertendo in sé stesso che una potenza era uscita da lui, voltatosi nella folla, disse: “Chi mi ha toccato i vestiti?”. E i suoi discepoli gli dissero: “Non vedi che la folla ti stringe da ogni parte e tu dici: “chi mi ha toccato?””.  Ma egli guardava intorno per vedere colei che aveva fatto ciò.  Allora la donna, paurosa e tremante, sapendo quanto era avvenuto in lei, venne e gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità.  Ma egli le disse: “Figliola, la tua fede ti ha guarita; va’ in pace e sii guarita dal tuo male”.

Nei versetti 27 e 28 leggiamo: “Avendo sentito parlare di Gesù, venne tra la folla alle sue spalle e toccò il suo vestito, poiché diceva: “Se solo tocco le sue vesti sarò guarita”. Gloria al nome del Signore! Abbiamo tante volte constatato insieme, e d’altronde anche in questa sera, che ci sono degli episodi descritti dalle pagine del Vangelo che non soltanto hanno un valore intrinseco, hanno un valore per la manifestazione di potenza, per l’aiuto che il Signore, nell’esercizio del Suo ministero, ha offerto, ma hanno un valore per le lezioni che esprimono, lezioni valide sempre, lezioni valide per tutti.

E anche l’episodio che sta davanti a noi questa sera può essere considerato da questo punto di vista, e la cosa non è nuova perché altre volte ci siamo riferiti a questo episodio per ricevere un insegnamento spirituale, e anche per esprimere un messaggio evangelistico, e il messaggio evangelistico è un insegnamento spirituale che si indirizza in maniera particolare a coloro che hanno bisogno di salvezza, a coloro che sono privi della grazia di Dio, che possono quindi sperimentare la potenza e l’amore di Dio. Tante volte, considerando questa povera donna afflitta da un’emorragia che nel corso di un lungo periodo di tempo ha prostrata la sua vita, l’ha condotta, come diciamo comunemente, agli estremi limiti della resistenza, abbiamo potuto seguire la sua esperienza, abbiamo potuto constatare la sua decisione, la sua fede, abbiamo anche potuto ammirare il risultato ottenuto, e attraverso tutto questo apprendere una lezione cristiana.

Vogliamo tornare un’altra volta a questa donna e servirci di lei e della sua esperienza per esprimere una testimonianza ed un messaggio. È una povera ammalata. Ho già detto e ripeto afflitta da un’infermità che si è prolungata per dodici anni e che quindi non soltanto ha messo a dura prova la sua pazienza, il suo coraggio, ma che ha svuotato la sua vita di ogni resistenza. Una lunga infermità che si è prolungata per dodici anni…Quante volte ha cercato di arrestare la sua emorragia, quanti rimedi che le sono stati consigliati sono stati esperimentati da lei, mese dopo mese, anno dopo anno sono trascorsi dodici anni, e la malattia è ancora lì, presente nella sua vita. Eppure la donna non è stata ferma, ha cercato di calcare tutte le strade che erano aperte davanti a lei. Disponeva di risorse economiche, forse frutto dei suoi risparmi, ha speso tutto quello che aveva, non ha risparmiato nulla, ha impegnato tutte le sue risorse economiche…ma la malattia è rimasta, ed è rimasta nonostante queste risorse economiche siano state impegnate dalla donna per ricorrere ai medici, per provare delle medicine. Ma i medici l’hanno fatta soltanto soffrire, così è scritto nel nostro testo. I medici non soltanto non l’hanno guarita, non soltanto non l’hanno aiutata, ma hanno aggiunto sofferenze alle sue sofferenze, dolori ai suoi dolori, e credo che sto esprimendo una cosa che molti anche fra noi comprendono e comprendono bene, perché non è raro il caso di pazienti che ricorrono alla scienza per ottenere un sollievo e che, invece di ottenere un sollievo, esperimentano un accrescimento dei loro mali, delle loro sofferenze, ed è l’esperienza della donna.

Se la consideriamo soltanto dal punto di vista materiale possiamo ricordare questa circostanza. Se poi vogliamo fare di questa donna sin da questo momento un’immagine, una figura, possiamo dire che nel seno della società non sono pochi quelli che soffrono, e che soffrono da tanto tempo e che hanno impegnato le loro risorse forse di denaro, di energia, di buona volontà, per trovare un sollievo dagli uomini, dalla scienza, dalla cultura, dalla morale, dalla religione, e invece di trovare sollievo, conforto, guarigione, hanno trovato dolori e sofferenza. Quanti delusi nel mondo! Quanti scoraggiati fra gli uomini! E se noi avviciniamo questa folla di delusi e scoraggiati, possiamo anche constatare che è una folla di poveri ammalati, desiderosi di guarigione, desiderosi di sollievo, ma che hanno veduto chiudersi tutte le porte, tutte le strade davanti a loro. Non c’è stato nessun sollievo, nessuna guarigione, soltanto un peggioramento. Quindi, dopo la sofferenza, dopo le delusioni, il peggioramento della propria malattia. Chissà che qualcuno fra noi in questa sera, specchiandosi in questa parola o in questa figura, non riconosca nella povera donna il proprio caso, la propria situazione…situazione di malattia non soltanto fisica, ma morale, spirituale, di scoraggiamento, di delusione, di amarezza, non scorga nella povera donna l’immagine anche di tutti gli sforzi compiuti, di tutte le strade tentate, di tutti gli esperimenti fatti, per ritrovarsi alla fine nello stesso stato, nella stessa condizione. Ma abbiamo letto che questa donna aveva sentito parlare di Gesù, Alleluia!”

“…Avendo udito parlare di Gesù…”. Aveva ricevuto anche lei un messaggio, una testimonianza. L’Evangelo non ci dice chi le aveva parlato di Gesù, come le aveva parlato di Gesù. Forse era stato qualche ammalato raggiunto dalla Parola del Maestro, toccato dalla Sua mano, qualche ammalato che aveva esperimentato la guarigione; forse era stato qualche ascoltatore occasionale che aveva udito i sermoni del Maestro ed era stato conquistato dalla Sua Parola; forse qualche familiare, qualche congiunto che avendo ricevuto di seconda mano una testimonianza intorno al Maestro l’aveva trasmessa alla povera donna. Ma non è tanto importante sapere come la testimonianza era giunta a lei, come il messaggio era arrivato al cuore, alla sua mente. Ci basta sottolineare il fatto che aveva sentito parlare di Gesù. Ma oggi sono tanti e tanti quelli che hanno sentito parlare di Gesù. Possiamo proprio affermare che mai, nel corso dei secoli, il messaggio dell’Evangelo, la testimonianza cristiana ha avuto tanta diffusione: i mezzi di comunicazione si sono moltiplicati, si sono perfezionati, e attraverso i tanti mezzi (stampa, radio, televisione) il messaggio è proclamato, il Vangelo è predicato. E sono tanti e tanti quelli che sentono parlare di Gesù. Ma purtroppo non tutti quelli che sentono parlare di Gesù pongono attenzione alle parole che giungono al loro cuore e alla loro coscienza; non tutti quelli che sentono parlare di Gesù si schiudono in umiltà e in semplicità al messaggio della verità; non tutti quelli che sentono parlare di Gesù credono alla buona novella dell’Evangelo.

Quanta semenza lungo la strada! Quanta semenza in mezzo alle spine! Quanta semenza sui luoghi pietrosi! Tanti e tanti sentono parlare di Gesù, ma lasciano cadere il Suo messaggio a terra. Ma questa donna aveva sentito parlare di Gesù e aveva posto mente alle parole che l’avevano raggiunta. Di quelle parole aveva fatto veramente un messaggio proveniente dal cielo. Questo momento penso a un’altra meravigliosa figura che ci viene proposta dal Vangelo, quella del cieco di Gerico, che un giorno udì che Gesù passava proprio per quella strada e si mise a gridare: “Gesù, Figliuol di Davide, abbi pietà di me!”. Anche quel cieco evidentemente aveva sentito parlare di Gesù, qualcuno aveva reso una testimonianza viva, calda, ed egli l’aveva conservata nel cuore, ne aveva fatto un tesoro nell’anima. Aspettava solo l’opportunità di incontrarsi e d’incontrarsi personalmente con quel Gesù che gli era stato rappresentato attraverso la parola della testimonianza, e nel giorno che venne a conoscenza che il Redentore passava proprio davanti alla sua strada, egli approfittò dell’opportunità preziosa, e prese a gridare e gridò fino a tanto che il Maestro divino non solo udì le Sue parole, ma lo chiamò presso di sé per concedergli quello che egli desiderava.

Ma torniamo a questa povera donna che aveva sentito parlare di Gesù, ed ecco che può sfruttare un’opportunità preziosa che si presenta anche per lei perché Gesù è lì. Gesù è lì, attorniato da una folla, in cammino verso un luogo, è stato chiamato da Iairo per intervenire a favore della figliola malata. Gesù sta camminando, è circondato dai suoi e non soltanto dai suoi, da una moltitudine che lo segue, ma è lì, è proprio lì! La donna è timida, è vergognosa, è debole. Ma è decisa. Ed è decisa a superare ogni difficoltà ed ogni ostacolo, e il primo ostacolo che esisteva per lei, lo abbiamo ricordato altre volte, era costituito da una prescrizione legale, in quanto afflitta da un’emorragia era considerata immonda, non poteva accostarsi agli altri, non poteva mescolarsi ad una folla, ma quella prescrizione legale non aveva alcuna importanza per quella donna, la presenza di Gesù sbiadiva la prescrizione legale e l’annullava.

Possiamo proprio dire che aveva la luce della rivelazione per comprendere che tutte le prescrizioni legali crollano di fronte al Figliolo di Dio! Aveva anche la difficoltà costituita dal fatto di essere donna, dal fatto di essere debole e dal fatto di essere ammalata, quindi in uno stato di incapacità fisica doveva superare una calca, una folla, ma era decisa, assolutamente decisa per arrivare lì dove poteva trovare la benedizione per la sua vita. Ma in questa sua decisione conservava però una posizione, possiamo dire, di timidezza, una posizione di umiliazione, e infatti abbiamo letto che non pensò minimamente di andare al Signore, parlare con Lui, chiderGli la guarigione, avere un contatto diretto, un incontro a tu per tu, pensò semplicemente di arrivare al lembo della Sua veste, di toccare soltanto un lembo della Sua tunica. E per fare questo, e il particolare è di grande importanza per me in questa sera, venne di dietro, così è scritto nell’Evangelo di Marco, venne di dietro, non ebbe il coraggio di presentarsi davanti al Signore come aveva fatto il lebbroso e come avevano fatto tanti altri ammalati, venne di dietro, anche perché come già ho detto, voleva solo toccare il lembo della Sua veste. Ma anche in questa posizione particolare di timidezza e di umiliazione, la fede della donna era operante in un modo completo, tanto operante da farle dire nell’intimo del cuore: “Se arrivo a toccare il lembo della Sua veste, io sarò guarita!”. E infatti, spinta dalla decisione, sostenuta dalla fede, incoraggiata dal fatto che quella era la sua opportunità, di dietro stese la sua mano timidamente con esitazione, ma arrivò fino al lembo della veste del Signore! E nello stesso momento che strinse fra le sue mani quel panno che per lei era sacro, avvertì, noi possiamo dire in questa sera, una scossa elettrica, una visitazione divina! Una potenza straordinaria che attraversò completamente il suo corpo e si accorse all’istante di essere guarita! Completamente guarita! Era arrivata fino a quel punto, aveva desiderato quella cosa e l’aveva ottenuta. Forse non aveva una conoscenza che le permettesse di andare al di là di quel limite, al di là di quel traguardo, ma come abbiamo ricordato anche in questa mattina, il Signore è pronto a concedere a quanti sono sinceri ed umili nella Sua presenza, a quanti operano in fede, al di là di ogni richiesta e di ogni pensiero.

Il Signore si fermò. E si fermò chiedendo a quanti stavano intorno a Lui e vicino a Lui: “Chi mi ha toccato?” e la domanda era strana, veramente strana, perché come osservarono e dissero i discepoli, tutti toccavano il Maestro, lo stringevano da ogni parte… “Signore, una domanda di questo genere è fuori luogo, tutti si stringono intorno a Te!” “Ma io ho sentito una virtù uscire da me, quindi io so che qualcuno mi ha toccato con fede”. E la donna, tutta tremante, si fece avanti per confessare quello che aveva fatto. “Vattene in pace, la tua fede ti ha salvato!” Alleluia!