di DAVID WILKERSON – La resurrezione di Cristo fu preceduta da un breve periodo di sofferenza. Si muore! Si soffre! Esistono dolore e sofferenza. Noi non vogliamo mai soffrire o essere feriti; vorremmo una liberazione indolore, un intervento soprannaturale. “Fallo, Dio”, preghiamo, “perché sono debole e lo sarò sempre. Fai tutto tu mentre io proseguo per la mia strada, in attesa di una liberazione soprannaturale”. Potremmo dare la colpa dei nostri problemi ai demoni. Andiamo a cercare un uomo di Dio e speriamo che possa scacciare il demone affinché possiamo proseguire il cammino senza dolore o sofferenza. Tutto risolto! Una dolce brezza che ci accompagni ad una quieta vita di vittoria. Vorremmo che qualcuno ci imponga le mani e spazzi via tutta la nostra aridità; ma la vittoria non giunge sempre senza dolore e sofferenza. Guarda al tuo peccato, affrontalo. Soffri a causa di esso, proprio come fece Gesù. Entra nella comunione delle Sue sofferenze. La sofferenza dura una notte, ma al mattino segue sempre la gioia.
L’amore di Dio richiede una scelta. Se Dio ci sollevasse in modo soprannaturale da ogni battaglia, senza dolore o sofferenza, ciò estinguerebbe ogni prova e tentazione; non ci sarebbe libero arbitrio e non ci sarebbe la prova come per il fuoco. Dio imporrebbe la Sua volontà sul genere umano. Egli invece sceglie di venirci incontro nella nostra aridità e mostrarci come questa possa divenire la strada verso una nuova vita di fede.
Spesso è la volontà di Dio che noi soffriamo l’aridità, persino che sperimentiamo dolore. “Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino a lui le proprie anime, come al fedele Creatore, facendo il bene” (1 Pietro 4:19).
Grazie a Dio, la sofferenza è sempre il breve periodo che precede la vittoria finale!
“il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente” (1 Pietro 5:10).