“Molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia”. Giacomo 5:16
di Agostino Masdea – Da cosa dipende l’efficacia della preghiera? Cosa insegna la Parola di Dio sulla preghiera? Tanti cristiani vedono la Bibbia solo come un insieme di norme e regolamenti piuttosto che come una guida per la nostra vita spirituale. In questo modo si mettono dei limiti a realtà, come la preghiera, che vanno al di là di determinati e precisi confini.
Non possiamo determinare la lunghezza, la profondità o l’altezza di realtà spirituali che non possono essere espresse in dimensioni naturali. Se la nostra preghiera è fatta solo di parole, non ha importanza quanto sia la sua durata, se fatta a voce alta o sommessamente, quanto bella possa essere nelle espressioni: Dio comunque non l’ascolterà.
La preghiera deve partire dal nostro cuore. Non conta quindi la posizione fisica (seduti, in piedi o in ginocchio) e neppure la lunghezza o il tono della voce, né il fervore nel formularla.
Quello che sto cercando di dire è che nessuna di queste cose è determinante per una preghiera efficace. Non è come preghiamo né come lo facciamo, ma è il nostro cuore che determina la differenza davanti a Dio. Se il nostro cuore non è in una giusta relazione con Dio, la nostra preghiera non potrà essere efficace.
Il salmista diceva: “Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto” Salmo 66:18 e anche in Proverbi 28:9 c’è una dichiarazione molto forte: “Se uno volge altrove l’orecchio per non ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio”.
Infine è importante che le nostre preghiere siano in accordo con la Parola di Dio. Ecco perché dobbiamo leggerla e meditarla. “Se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce” 1 Giovanni 5:14.
Se eleviamo il giusto tipo di preghiera, allora aspettiamoci la giusta risposta da parte di Dio.