VITTORIA SULLA TENTAZIONE

di Agostino  Masdea  –  “Se tu sei il Figlio di Dio, comanda che queste pietre diventino pane”. (Matteo 4:3)

La tentazione è l’attrazione verso qualcosa di peccaminoso o l’invito a peccare. Sappiamo tutti che nell’Eden l’uomo fu tentato e perse, in quanto disubbidì al comando di Dio. Perciò “peccaminoso” o “peccato” è qualunque cosa Dio ci comanda o ci dice di non fare. Per esempio i dieci comandamenti sono uno standard morale. Fare qualsiasi cosa che trasgredisce quei comandamenti è peccato davanti a Dio.

Chi è l’autore della tentazione? Certamente satana, ma l’apostolo Giacomo aggiunge un’altra fonte: Nessuno, quando è tentato dica: «Io sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza…”

Nel capitolo 4 di Matteo, quando Gesù fu tentato, impariamo come affrontare la tentazione. Perché oggi come ieri il nemico usa le stesse tattiche nei confronti del popolo di Dio. Quando sferra il suo attacco? Quando per una ragione o per un’altra ci vede deboli. Gesù, dopo 40 giorni di digiuno era debole fisicamente, aveva fame. Nonostante questo però ignorò le parole del tentatore e usò la parola di Dio come arma di difesa. Citò le parole che Dio rivolse al popolo d’Israele nel deserto: “…ti ha nutrito di manna che tu non conoscevi…, per farti comprendere che l’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell’Eterno”. Deuteronomio 8:3

La vita non è fatta solo di cose materiali, vestiti, cibo, case e tante altre cose pur necessarie. Il pane in quel momento era una necessità per Gesù, ma non voleva quello suggerito da satana. Non abbiamo bisogno di nulla che ci viene suggerito dal nemico. È sempre una trappola!

Quando il nemico ci attacca, siamo anche noi in grado di rispondere con la scrittura? Il Signore ci aiuti a conoscere la Sua parola per poter resistere ad ogni tentazione.