VASI D’ARGILLA  

di Agostino Masdea –  “Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’ eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi”. 2 Corinzi 4:7

Quando un peccatore si converte e dà la sua vita a Cristo, la Bibbia assicura che diventa un figlio di Dio. “…a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome” Giovanni 1:12.

È sorprendente come Dio sostituisce tutte le cose negative che caratterizzavano la vita di quell’uomo peccatore, con i tesori del cielo e le realtà dello Spirito. Tuttavia, a prescindere dalla posizione sociale, dalla razza, dalla cultura e da qualunque altro fattore umano, l’uomo rimane un vaso di terra, o se preferita di argilla.

In Geremia 18 il popolo d’Israele viene paragonato all’argilla, e Dio al vasaio.  “Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, così siete voi nelle mie mani, o casa d’Israele!” Geremia 18:6.  Se leggiamo tutto il passo, vediamo che il vaso che il vasaio sta facendo, inizialmente si gusta, e questo ci può stare, può succedere quando l’argilla presenta imperfezioni, ma il vasaio però, non getta via l’argilla, la rimpasta, la rimodella e alla fine ne trae un vaso secondo il suo gusto.

Dio da sempre una seconda possibilità. Purifica dalle scorie e modella il vaso che vuole usare, perché il tesoro che deve contenere è infinitamente prezioso.   Cos’è questo tesoro? È Cristo stesso, che per mezzo del Suo Spirito vive in noi e arricchisce la nostra vita con tutte quelle realtà che portano gloria al Suo nome. Come scrive Paolo ai Colossesi “Dio ha voluto far conoscere quali siano le ricchezze della gloria di questo mistero fra i gentili, che è Cristo in voi, speranza di gloria!” Colossesi 1:27.

Siamo vasi preziosi, d’argilla ma preziosi, non per il nostro valore intrinseco, ma per il contenuto che Dio ha messo in noi. Se Egli ci plasma è perché vuole modellarci, perciò non dobbiamo né scoraggiarci né ribellarci, ma arrenderci, semplicemente e totalmente nelle Sue mani!