di Agostino Masdea – Non sono molto informato sui trapianti di cuore e spero non dovermene mai interessare, ma so che ci sono due metodi per questo intervento: il primo consiste nel rimuovere il cuore malato e sostituirlo con un cuore nuovo prelevato da un donatore, mentre il secondo, meno conosciuto, consiste nel lasciare il vecchio cuore nel paziente e collegarlo con un altro cuore sano. In questo caso il paziente avrà un cuore doppio.
La Parola di Dio parla molto del cuore dell’uomo, ma non come il muscolo che pompa il sangue nel sistema circolatorio, ma come la sede della vita morale e spirituale. Le parole “cuore” ed “anima” nella Bibbia sono spesso sinonimi e quindi termini intercambiabili.
L’anima si riferisce alla mente, alla volontà e alle emozioni di un essere umano. È il luogo della personalità, del pensiero, del processo decisionale e dei sentimenti. Il cuore, che fa parte dell’anima, è il luogo delle emozioni e degli ideali.
Quando fu chiesto a Gesù quale fosse il comandamento più importante, con poche parole Gesù riassunse tutta la legge e tutti i profeti: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente. E… ama il prossimo tuo come te stesso”. Matteo 22:37-39
Non ci piace sentircelo dire ma Dio dice che il cuore dell’uomo è “insanabilmente malato”; come può un uomo mettere in pratica queste parole se il suo cuore è malato? Non può guarire, e perciò necessita di un trapianto.
Molti preferirebbero mantenere il vecchio cuore, migliorarlo magari solo un po’, per poter continuare a vivere la vecchia vita, insieme alla vita cristiana. Insomma, un “cuore doppio”! Ma Dio fa un solo tipo di trapianto: “Vi darò un cuore nuovo… toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”. Ezechiele 36:26.
E tu come stai con il cuore? Hai avuto un trapianto o hai un cuore rammendato?