di Agostino Masdea – “Come la cerva anela ai rivi delle acque, così l’anima mia anela a te, o DIO”. Salmo 42:1 – Hai mai avuto tanta sete da desiderare l’acqua più di ogni altra cosa? Quando penso alla sete non posso non ricordare due diverse situazioni, quando ero giovane. In entrambi i casi erano due grosse aziende che iniziavano l’attività, e puoi anche non crederci, ma per molti giorni i dipendenti abbiamo sofferto per la mancanza di acqua. Non vedevo l’ora di finire il turno di lavoro per potermi in qualsiasi modo dissetare abbondantemente.
Erano certamente eccezioni, perché per noi occidentali l’acqua non è un problema. Basta girare un rubinetto o fare scorta al supermercato e non abbiamo mai problemi con la sete. Diversamente, in altri paesi poveri la mancanza d’acqua o l’acqua inquinata e contaminata sono problemi molto seri e molto diffusi. Una delle attività che viene svolta dal nostro centro “Beniamino” in Angola è quella di rifornire con autocisterne un villaggio a pochi chilometri di distanza, dove il governo ha costruito delle cisterne, ma poi le ha lasciate vuote e non ha fornito l’acqua.
L’acqua è indispensabile per la vita, ecco perché è uno dei nostri desideri più forti. In senso metaforico, tuttavia, si parla di “sete” intendendo un veemente desiderio, una brama intensa per qualcosa o qualcuno e non trovare requie fino a quando quella “sete” non viene soddisfatta. Hai questo tipo di sete per qualcosa?
Il Salmista paragona la sua sete di Dio a quella che può avere un cervo per l’acqua di un fiume o di un ruscello. Le sue parole sono espressione di autentico amore e di devozione per il Signore. Chissà quante avrà visto qualche cervo ansimare per la sete e cercare l’acqua. Senza di essa sarebbe morto. Cosi aggiunge: “L’anima mia è assetata di DIO, del Dio vivente”.
La mia preghiera è che questa stessa sete ci porti a bramare così tanto la presenza di Dio, da cercare ogni giorno il Suo volto, per adorarlo e vivere un rapporto di costante comunione con Lui.