di H. CARTER – La storia di Sansone, l’uomo forte consacrato a Dio, contiene un insegnamento utile a tutti. È il racconto di un israelita così forte che poteva portare sulle spalle le porte della città di Gaza, ed anche così debole che fu vinto dalle astuzie di una donna. Leggendo la sua storia, ci si meraviglia ad un tempo sia della sua forza che della sua debolezza. Quando lo Spirito dell’Eterno era su di lui, egli poteva sconfiggere i filistei con i loro eserciti, abbattere le porte della città e demolire interamente il tempio di Dagon.
Dalle esperienze di Sansone possiamo apprendere alcune lezioni d’ordine spirituale che ci aiuteranno a riportare la vittoria ed a vincere le battaglie contro il mondo, la carne e Satana.
La nascita di Sansone fu soprannaturale. La madre era stata sterile fino al giorno in cui un angelo di Dio le si era presentato e le aveva annunziato che ella avrebbe concepito un fanciullo che sarebbe stato Nazareno: il rasoio non sarebbe dovuto passare sul suo capo, non si sarebbe dovuto accostare al frutto della vigna o toccare un corpo morto. Tale era il voto che tutti i Nazareni facevano a Dio.
Oh, per certo il giovane Sansone fece molto meravigliare i suoi genitori allorché dichiarò loro, un giorno, che desiderava prendere in moglie una giovane dei filistei! Meravigliati, gli chiesero se non vi fosse una donna per lui fra tutto il popolo d’Israele, che dovesse andare a sceglierne una fra i filistei.
Ma egli fu irremovibile, e rispose a suo padre: «Prendimi quella, poiché mi piace» Giudici 14 :4
Furono fatti i preparativi per il matrimonio. Non ci viene riferito nulla di sfavorevole in riguardo alla giovane, salvo che non apparteneva ad Israele, ma ai nemici del popolo di Dio. Senza alcun dubbio ella sarà stata attraente, affabile, affettuosa, ma faceva parte di un popolo incirconciso. La colpa di Sansone sposandola determinò i guai ulteriori che lo assalirono.
Fu un matrimonio sfortunato che si concluse tragicamente sia per la giovane che per il padre di lei. Dopo la morte della moglie, Sansone andò errando fra le contrade dei filistei e penetrò in Gaza città fortificata. Là egli incontrò una prostituta. Se il suo primo affare amoroso fu tragico quello là fu ancora peggiore.
Sansone, l’uomo di Dio che conosceva la gioia d’essere rivestito dello Spirito Santo entra da una prostituta… L’uomo spirituale cede il passo all’uomo carnale! Quale avvertenza per tutti i servitori di Dio ripieni di Spirito Santo! Raddoppiamo la prudenza e resistiamo alla tentazione che ci deruberebbe della potenza di Dio e deruberebbe Dio deila sua gloria. Lo Spirito lotta contro la carne, e la carne lotta contro lo Spirito, perché sono contrari l’uno all’altro.
Sansone non si trattenne tutta la notte con quella prostituta; egli si levò verso la mezzanotte e cercò di uscire da Gaza, ma si trovò davanti le porte chiuse della città. A dispetto della debolezza della sua carne, il prodigio che compì alzando quelle enormi porte fu un trionfo della sua fede,
Ciò nonostante il corso della sua vita continuò a discendere. Lo ritroviamo nella valle di Sorek presso una donna assoldata dai filistei. Senza dubbio, ella pure era di bello aspetto, piacevole e seducente nei modi. Sansone non si rendeva conto di essere come un toro portato al macello.
I filistei avevano promesso a Dalila, tale era il nome della donna, mille e cento sicli d’argento se riusciva a scoprire il segreto della forza di Sansone La seduzione femminile di Dalila, il suo dolce sorriso, i suoi teneri abbracci avevano un solo obiettivo: distruggere l’uomo forte e farsi giuoco di lui. Ed ella lo raggiunse!
Queste tre donne che ebbero ragione della vita di Sansone, illustrano tre specie di tentazioni che si presentano continuamente al cristiano.
La prima donna di Timnah non aveva nulla in contrario se non il fatto di far parte dei filistei; ella non era israelita: pertanto ella rappresenta il mondo tentatore. Questo mondo attraente e seducente non è quello del credente, il quale è stato crocifisso sulla Croce con Cristo. Chi è amico del mondo è nemico di Dio. «Se qualcuno ama il mondo, l’amore de! Padre non è in lui». Satana è il dio e il principe di questo mondo. Amare il mondo significa essere alleati con il peggiore nemico di Dio.
La seconda donna era una prostituta; ella rappresenta le tentazioni della carne che assalgono il figliuolo di Dio. Questa donna abitava a Gaza, città nemica del popolo d’Israele. Se Sansone non avesse commesso il primo errore di compromettersi col mondo non sarebbe stato sedotto in seguito dalle tentazioni della carne. Egli fu vinto dalla tentazione ed andò con la prostituta. Come può scendere in basso un uomo di Dio se non veglia e non prega! Sansone non ha spezzato il voto del Nazireato, ma ha disonorato e distrutto la sua santificazione.
È scritto ch’egli lasciò quella donna verso la mezzanotte. Forse che la sua coscienza lo faceva sentire a disagio? Davanti alle porte della città che trovò chiuse, la sua collera s’infiammò ed egli divelse i battenti e la sbarra della porta e si caricò la porta sulle spalle. Potremmo forse meravigliarci del fatto ch’egli poté compiere simili gesta dopo aver peccato vergognosamente. Certo, egli aveva peccato, ma non aveva rotto il voto fatto al Signore.
Lo Spirito di Dio rispondeva alla sua fede, anche se le sue colpe rattristavano il cuore di Dio.
La terza donna, Dalila, tradì Sansone d’accordo coi principi dei filistei… Ella rappresenta Satana e le sue astuzie. Con tutti i suoi atti e le sue parole, ella si propone di raggiungere un unico obiettivo: scoprire il segreto della forza di Sansone. I suoi talenti e le sue arti perseguono questo unico fine.
Quale avvertimento! Satana si accanisce contro i più forti dei figli di Dio, i più potenti per lo Spirito per farli cadere. Egli è menzognero e con ogni via e mezzo cerca di farci cadere. Perché Sansone non si rese conto dello scopo di Dalila e non la lasciò prima che fosse troppo tardi? Vi è un fascino nel peccato; esso acceca l’anima prima ancora di distruggerla.
Uomini e donne di Dio, dobbiamo far fronte a tre nemici: il mondo, la carne e satana. Vegliamo, al fine di poter scorgere il pericolo dove si trova ed aver grazia per vincerlo! Se cediamo alla tentazione infangheremo la nostra testimonianza cristiana e Dio sarà disonorato. Se satana trionfa su noi, noi sprofonderemo nelle tenebre così sicuramente come avvenne per Sansone: egli ebbe gli occhi cavati e mai più vide la luce del giorno.
La nostra forza, come per Sansone, dipende dallo Spirito di Dio. Conserviamone la funzione. Vigiliamo costantemente: «Chi è forte, prenda guardia affinché non cada». Fratelli, vegliamo e preghiamo, affinché non cadiamo nella tentazione. Vi è tutto da guadagnare vincendo il mondo, la carne e Satana; mentre non vi è niente da perdere, se non la vergogna.