di Agostino Masdea – “L’ Eterno è la mia rocca…, la mia rupe in cui mi rifugio. Salmo 18:2 – Un rifugio è un luogo di sicurezza e protezione. Ricordo da ragazzo, percorrendo spesso un sentiero di campagna, ero incuriosito da una specie di tunnel lungo due o tre metri. Non era qualcosa di naturale, era stato scavato in quel modo. Un giorno mio padre mi spiegò che quello era un rifugio scavato negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale per proteggersi dalle bombe sganciate dagli alleati. La guerra finì e il rifugio rimase incompiuto.
Finché saremo su questa terra avremo sempre bisogno di un rifugio. Davide lo sapeva e lo aveva trovato nel Signore. Il popolo d’Israele lo sapeva, ma col passare del tempo spesso se ne dimenticava. “Poiché hai dimenticato il DIO della tua salvezza, e non ti sei ricordato della Rocca della tua forza” Isaia 17:10 – Le conseguenze di questa dimenticanza furono devastanti.
Augustus Toplady, pastore inglese nel 18° secolo, predicò migliaia di sermoni, scrisse centinaia di poesie e compose 133 inni. Un giorno, tornando a casa fu colto da un violento temporale. Cerco di trovare un rifugio e vide una fenditura in una roccia, dove a malapena riusciva a stare in piedi. Mentre si trovava nella fessura di quella roccia, ebbe l’idea di comporre un inno che ancora oggi è famoso in tutto il mondo cristiano. “Rocca eterna vengo a Te, un rifugio sei per me!”
Quando ci sentiamo sotto attacco, in pericolo, e anche se tutto intorno a noi dovesse collare, ricordiamo sempre che Cristo è la Roccia solida, forte ed immutabile. Corri a nasconderti in Lui. Un altro antico inno recita: “In Cristo, la Rocca solida io sto, ogni altro terreno è sabbia che sprofonda.”