RE E SACERDOTE

di Agostino Masdea – Nella Bibbia troviamo molti titoli riservati al nostro Signore Gesù Cristo. “Messia”, “Figlio di Dio”, “Alfa e Omega”, “Salvatore” e tantissimi altri. Il salmo 110 parla profeticamente di Lui come il Re e il Sacerdote. 

Come Re Egli siede alla destra del Padre con immensa autorità: “Il Signore ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi”. (Verso 1) Come Sacerdote Egli occupa un ufficio permanente: “Il Signore ha giurato e non si pentirà: “Tu sei Sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchidesech” (Verso 4). 

È significante quando poi, nella parte finale dell’Apocalisse, Gesù viene definito il “Re dei re e Signore dei signori”. In quella rivelazione contenuta nel capitolo 19 vediamo come Egli comanda gli eserciti celesti, schiaccia le forze nemiche ed esegue i Suoi giudizi sulle nazioni. È l’inizio del Suo Regno sulla terra.   

Nel corso della storia ci sono stati pochi re che hanno esercitato il loro potere con un minimo di giustizia e di amore verso i loro sudditi. Ecco perché è una razza in estinzione. Quando Gesù regnerà sulla terra, gli uomini conosceranno finalmente la pace, la giustizia e la gioia di servire il Re che ha dato la Sua vita affinché il Suo Regno fosse abitato da persone felici, in grado vivere in armonia e nell’amore gli uni per gli altri.

Da quando Gesù è risorto dalla morte ed è asceso alla destra del Padre, come legittimo Re della creazione, ha infinita potenza e grande autorità per proteggerci da ogni forma di male, e preservarci da ogni caduta, fino al Suo ritorno. Egli, essendo anche diventato “Sacerdote in eterno”, esercita questo ruolo di intercessione e di mediazione tra noi e il Padre. Solo per mezzo di Lui possiamo accostarci a Dio.