di Agostino Masdea – È bello ricordare i tempi passati. Tornare indietro con la mente e rivedere i momenti felici e anche le difficoltà superate. Sfogliando un album di fotografie possiamo ricordare momenti di spensieratezza e di gioia, come il fidanzamento, il giorno del matrimonio, la nascita del primo figlio o una indimenticabile vacanza. Comunque, una cosa è ricordare il passato, un’altra è vivere nel passato.
Molti lo fanno. Rimpiangono le belle esperienze rammaricandosi e rattristandosi per come vanno le cose nel presente. Rivivono i momenti meno belli con un forte senso di amarezza, di rimpianto e di frustrazione. Riaprono ferite mai guarite e soffrono ancora per i torti subiti. E questo non solo per le esperienze materiali, ma anche per quelle spirituali.
Il nemico della nostra anima cercherà sempre di riportarci nel passato: o per rimpiangerlo o per continuare a sentirne il senso di colpa. Uno scrittore francese ha affermato: “Il futuro ci spaventa, il passato ci tiene prigionieri, ecco perché il presente ci sfugge”.
L’apostolo Paolo, parlando di sé stesso, afferma: “Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo il corso verso la meta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.” Filippesi 3:13-14
Una delle più grandi potenzialità che il credente possiede è la speranza. La speranza che viene dalla fede, che quindi diventa certezza: “Or la fede è certezza di cose che si sperano”.
Quindi se vogliamo veramente seguire Gesù, dobbiamo lasciarci il passato alle spalle. Non possiamo vivere prigionieri del passato. Oggi Dio vuole fare cose più grandi nella nostra vita rispetto a ieri. Il presente, se vissuto con Cristo è molto più interessante, ricco e soddisfacente di qualunque esperienza il passato abbia potuto offrirci.