NON AMATE IL MONDO

“Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me” (Giovanni 12:31-32).

Il nostro Signore Gesù pronuncia queste parole ad un punto chiave del Suo ministero. Egli è entrato a Gerusalemme festeggiato da folle entusiaste; ma quasi subito ha parlato in termini velati del deporre la Sua vita, e a questo il cielo stesso ha dato la Sua approvazione pubblica. Quale significato ha avuto questa duplice grande dichiarazione, per coloro che Lo hanno appena acclamato andandoGli incontro e accompagnandoLo lungo il percorso verso casa? Alla maggior parte di loro le Sue parole, se avevano qualche senso, devono aver significato un completo rovesciamento delle loro speranze. Infatti i più illuminati arrivarono poi a vedere in esse una previsione delle circostanze della Sua morte come un criminale (verso 33).

Tuttavia se il Suo discorso distrusse una serie di illusioni, offrì invece una meravigliosa speranza, solida e sicura: esso annunciò un cambiamento di dominio molto più radicale di quello che si aspettavano i patrioti giudei. “E io…” l’espressione contrasta nettamente con quanto precede, proprio come Colui che identifica è in contrasto col Suo antagonista, il principe di questo mondo, cioè Satana. Tramite la croce, tramite l’obbedienza fino alla morte di Colui che è il granello di frumento di Dio, il governo di costrizione e paura di questo mondo finirà con la caduta del suo orgoglioso tiranno. Al suo posto, col risorgere di Cristo, vi è un nuovo regno di giustizia. Questo regno è caratterizzato da una libera obbedienza degli uomini a Cristo. Con legami d’amore i loro cuori sono distolti da un mondo sotto giudizio per essere attratti a Gesù il Figlio dell’uomo, il quale sebbene innalzato alla morte, per mezzo dello stesso atto è innalzato a regnare.

“La terra” è la scena di questa crisi e della sua tremenda conseguenza, e “questo mondo” è, possiamo dire, il suo punto di collisione. Questo punto sarà il tema di questo studio, e dunque cominceremo considerando i concetti neotestamentari legati all’importante parola greca kosmos. Nelle principali versioni italiane, questa parola è tradotta invariabilmente “il mondo” (ad eccezione di I Pietro 3, che vedremo tra poco). L’altra parola greca che indica il mondo, aion, viene tradotta anch’essa così – “il mondo”. Essa, però, include l’idea del tempo e dovrebbe essere tradotta più propriamente – “l’età”.

Nel Nuovo Testamento, l’uso della parola kosmos si divide in tre gruppi principali:

1. È usata prima con il senso dell’universo materiale, il globo terrestre, questa terra. Ad esempio, in Atti 17:24, “l’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso”; Matteo 13:35 (e altrove), “fin dalla fondazione del mondo”; Giovanni 1:10, “Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui”, Marco 16:15, “Andate per tutto il mondo”.

2. Il secondo uso di kosmos è duplice. Esso è usato per gli abitanti del mondo in frasi come in Giovanni 1:10, “ma il mondo non l’ha conosciuto”; Giovanni 3:16, “Iddio ha tanto amato il mondo”; Giovanni 12:19, “il mondo gli corre dietro”; Giovanni 17:21, “affinchè il mondo creda”.
Un uso più esteso porta all’idea dell’intera razza umana alienata da Dio e quindi ostile alla causa di Cristo. Ad esempio, Ebrei 11:38, “di loro il mondo non era degno”; Giovanni 14:17, “che il mondo non può ricevere”; Giovanni 14:27, “Io non vi do come il mondo dà”: Giovanni 15:18, “se il mondo vi odia…”

3. Infine troviamo kosmos usato nella Scrittura per indicare le faccende mondane: l’intero cerchio dei beni materiali, donazioni, ricchezze, profitti, piaceri, i quali sebbene vuoti e fugaci, eccitano la nostra cupidigia e ci distolgono da Dio, tanto da essere ostacoli alla causa di Cristo. Alcuni esempi sono, I Giovanni 2:15, “le cose che sono nel mondo”; 3:17, “i beni di questo mondo”; Matteo 16:26, “dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?”; I Corinzi 7:31, “quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero”. Questo uso di kosmos non si applica solo alle cose materiali ma anche a quelle astratte che hanno dei valori spirituali e morali (o immorali). Ad esempio, I Corinzi 2:12, “lo spirito del mondo”; 3:19, “la sapienza di questo mondo”; 7:31, “la figura di questo mondo”; Tito 2:12, “mondane (aggettivo kosmikos) concupiscenze”; II Pietro 1:4, “la corruzione che è nel mondo”; 2:20, “dalle contaminazioni del mondo”; I Giovanni 2:16-17, “Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza… la superbia… passa via”. Il cristiano deve “conservarsi puro dal mondo”, Giacomo 1:27.

Mentre è vero che queste tre definizioni del “mondo” – il mondo materiale o l’universo, gli abitanti della terra, e le cose della terra – contribuiscono ognuna qualcosa all’intero quadro, sarà già evidente che dietro di esse c’è qualcosa di più. L’idea classica di ordinamento metodico o organizzazione ci aiuta ad afferrare ciò che questo vuol dire. Dietro tutto ciò che è tangibile troviamo qualcosa che è intangibile, troviamo un sistema ordinato; e in questo sistema c’è un funzionamento armonioso, un ordine perfetto.

Riguardo a questo sistema ci sono due cose su cui porre l’accento. Primo, fin dai giorni in cui Adamo permise al male di entrare nella creazione di Dio, l’ordine del mondo si è mostrato ostile a Dio. Il mondo “non ha conosciuto Dio” (I Corinzi 1:21), “ha odiato” Cristo (Giovanni 15:18) e “non può ricevere” lo Spirito della verità (Giovanni 14:17). “Le sue opere sono malvage” (Giovanni 7:7) e “l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio” (Giacomo 4:4). Perciò Gesù disse, “il Mio regno non è di questo mondo” (Giovanni 18:36). Egli ha “vinto il mondo” (Giovanni 16:33) e “la vittoria che ha vinto il mondo” è “la nostra fede” in Lui (I Giovanni 5:4). Come afferma il verso di Giovanni 12 che fa capo a questo studio, il mondo è sotto giudizio. L’atteggiamento di Dio verso di esso è intransigente.

Ciò perché, in secondo luogo, come lo stesso verso mette in chiaro, c’è una mente dietro il sistema. Giovanni scrive ripetutamente del “principe di questo mondo” (Giovanni 12:31; 14:30; 16:11). Nella sua epistola egli lo descrive come “colui che è nel mondo” (I Giovanni 4:4) e gli contrappone lo Spirito della verità che abita nei credenti. “Tutto il mondo giace nel maligno” (I Giovanni 5:19) dice Giovanni. Egli è il ribelle kosmokrator, dominatore del mondo – una parola che, comunque, appare una sola volta, usata al plurale, per indicare i suoi luogotenenti, i “dominatori di questo mondo di tenebre” (Efesini 6:12).

C’è, dunque, un sistema ordinato, “il mondo”, il quale è governato da dietro le quinte da un governatore, Satana. Quando in Giovanni 12:31 Gesù dichiara che la sentenza di giudizio è stata emessa su questo mondo, Egli non vuol dire che sono giudicati il mondo materiale o i suoi abitanti. Per loro il giudizio deve ancora venire. Quel che è giudicato in questo caso è quell’istituzione, quell’armonioso ordine del mondo di cui Satana è creatore e capo. Ed in fin dei conti, come le parole di Gesù chiariscono, è Satana “il principe di questo mondo”, che è stato giudicato (Giovanni 16:11) e che dovrà essere deposto e “cacciato fuori” per sempre.
La Scrittura così ci dà una comprensione più profonda del mondo intorno a noi. Difatti, se non guardiamo le potenze invisibili dietro le cose materiali possiamo essere facilmente ingannati.

Questa considerazione può aiutarci a capire meglio il passo di I Pietro 3. Qui l’apostolo mette “il vostro ornamento (altro significato della parola kosmos) esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossare vesti sontuose” in contrasto intenzionale con “l’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo”. Ne deduciamo, perciò, che il primo è corrotto e senza valore per Dio. Potremmo accettare o meno a prima vista la valutazione di Pietro, a seconda di come vediamo il vero significato delle sue parole. Ecco ciò che egli intende dire. Dietro questi fatti di vestiti, gioielleria e trucco, c’è una potenza che opera per i suoi propri fini.

Qual è, dobbiamo chiederci, il motivo che ci spinge in relazione a queste cose? Può darsi che non ci sia niente di sensuale, che sia completamente innocente, con lo scopo di usare tono e perfetta armonia semplicemente per ottenere un effetto che è solamente piacere estetico. Può darsi che non ci sia niente di sbagliato intrinsecamente nel fare questo; ma vediamo noi ciò che stiamo qui toccando? Stiamo toccando quell’armonioso sistema dietro le cose visibili, un sistema che è controllato dal nemico di Dio. Quindi, siamo prudenti!

La Bibbia inizia con la creazione da parte di Dio dei cieli e della terra. Non dice che Egli creò il mondo nel senso che stiamo discutendo ora qui. Attraverso la Bibbia il significato del “mondo” è sottoposto ad uno sviluppo, ed è solo nel Nuovo Testamento (sebbene forse fino ad un certo punto ci sià già nei Salmi e in alcuni Profeti) che il “mondo” ha il suo pieno significato spirituale.

Possiamo vedere subito la ragione di questo sviluppo. Prima della caduta dell’uomo, il mondo esisteva solo nel senso della terra, la gente sulla terra, e le cose sulla terra. Fino ad allora non c’era kosmos, o “mondo”, nel senso di ordine costituito. Ma con la caduta, Satana portò su questa terra l’ordine che egli stesso aveva concepito, e con quello cominciò il sistema del mondo del quale stiamo parlando. Nel principio la nostra terra fisica non aveva nessun collegamento con il “mondo” in questo senso di sistema satanico, e neanche l’aveva l’uomo; ma Satana si avvantaggiò del peccato dell’uomo. Egli approfittò della porta che esso aveva spalancato per introdurre sulla terra l’organizzazione che egli stesso s’era prefisso di stabilire. Da questo momento in poi questa terra era nel “mondo”, e l’uomo era nel “mondo”. Così possiamo dire che prima della caduta c’era una terra; dopo la caduta c’era un “mondo”; al ritorno del Signore ci sarà un regno. Proprio come il mondo appartiene a Satana, così il Regno appartiene al nostro Signore Gesù Cristo. Inoltre è questo Regno che sostituisce e sostituirà il mondo. Quando la “pietra senz’opera di mano” frantuma l’immagine orgogliosa dell’uomo, allora il regno di questo mondo diventerà “il Regno del Signore nostro e del Suo Cristo” (Daniele 2:44-45; Apocalisse 11:15).

Politica, istruzione, letteratura, scienza, arte, legge, commercio, musica – queste sono tra le cose che costituiscono il kosmos, e queste sono le cose che incontriamo ogni giorno. Eliminatele ed il mondo come sistema coerente cesserà di esistere. Studiando la storia del genere umano dobbiamo riconoscere un progresso notevole in ognuno di questi campi. La domanda comunque è: In quale direzione sta andando questo “progresso”? Qual è lo scopo finale di tutto questo sviluppo?
Alla fine, ci dice Giovanni, sorgerà l’anticristo e stabilirà il suo regno in questo mondo (I Giovanni 2:18, 22; 4:3; II Giovanni 7; Apocalisse 13). Questa è la direzione dell’avanzamento di questo mondo. Satana utilizza il mondo materiale, gli uomini del mondo, le cose che sono nel mondo, fin quando ogni cosa avrà il suo culmine nel regno dell’anticristo. In quel momento il sistema del mondo avrà raggiunto il suo apice; e in quel momento ogni parte si rivelerà anti-cristiana.

In Eden non troviamo alcuna traccia di tecnologia né menzione di strumenti meccanici. Dopo la caduta, però, leggiamo che tra i figli di Caino c’era un fabbro che forgiava attrezzi di ottone e di ferro. Alcuni secoli fa sarebbe sembrato fantastico ravvisare lo spirito dell’anticristo in arnesi di ferro anche se per tanto tempo la spada è stata in aperta competizione col vomere. Ma oggi, nelle mani degli uomini, i metalli sono stati impiegati per un uso sinistro e mortale, e man mano che si avvicina la fine diventerà sempre più evidente l’uso diffuso e l’abuso della tecnologia e dell’ingegneria.
La stessa cosa si può dire della musica e delle arti. Sembra che anche il flauto e l’arpa abbiano avuto origine con la famiglia di Caino, e oggi, in mani non consacrate, diventa sempre più chiara la loro natura di sfida verso Dio. In molte parti del mondo è stato da tempo facile constatare un’intima relazione fra idolatria e arte pittorica, scultorea e musicale. Non c’è dubbio che si sta avvicinando il giorno in cui la natura dell’anticristo sarà svelata molto più apertamente che mai attraverso il canto, la danza, e le arti visive e drammatiche.
Per quanto riguarda il commercio, le sue relazioni forse sono ancora più sospette. Satana fu il primo mercante, negoziando a suo proprio vantaggio idee con Eva, e nel linguaggio figurativo di Ezechiele 28, il quale sembra rivelare qualcosa del suo carattere originale, leggiamo, “col tuo commercio hai accresciuto le tue ricchezze e… il tuo cuore s’è fatto altero” (verso 5). Questo punto, forse non ha bisogno di essere sostenuto, perché la maggior parte di noi sarà pronto ad ammettere per esperienza l’origine e la natura satanica del commercio.
E cosa dire della scienza? Anch’essa è una delle unità che costituiscono il kosmos. Anch’essa è conoscenza. Quando ci avventuriamo nelle sfere più alte della scienza, e cominciamo a speculare sulla natura del mondo fisico – e dell’uomo sorge subito una domanda: Fino a che punto è legittimo l’impiego della ricerca scientifica e delle scoperte? Dov’è la linea di demarcazione fra ciò che è utile e ciò che è dannoso nel regno della conoscenza? Come possiamo seguire la conoscenza e non restare intrappolati nella rete di Satana?

Questi, quindi, i problemi che dobbiamo affrontare. So che qualcuno dirà che esagero, ma è necessario fare il punto della situazione perchè, disse Gesù, “Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui” (I Giovanni 2:15). In fin dei conti, quando tocchiamo le cose del mondo, la domanda che dobbiamo sempre porci è, “In che modo questa cosa sta intaccando la mia relazione col Padre?”
È finito il tempo quando avevamo bisogno di andare nel mondo per avere contatto con esso. Oggi il mondo viene a scovarci. C’è una forza esterna ora che sta affascinando gli uomini. Avete mai sentito la potenza del mondo così tanto come oggi? Avete mai sentito parlare così tanto di denaro? Avete mai pensato così tanto al cibo e ai vestiti? Dovunque si va, anche fra i cristiani, le cose del mondo sono al centro della conversazione. Il mondo è sulla soglia della Chiesa e sta cercando di chiudere anche i santi di Dio nella sua morsa. Mai come ora abbiamo tanto bisogno di conoscere la potenza della croce di Cristo per essere liberati da questa sfera di cose.
Alcuni cercano la liberazione dal mondo con l’ascetismo, e come il Battista, non mangiano e non bevono. Così è il buddismo, non il cristianesimo. Come cristiani noi “mangiamo e beviamo” (cfr. I Corinzi 10:31; 6:12-13; Colossesi 2:16), ma lo facciamo rendendoci conto che mangiare e bere appartengono al mondo e, con esso, sono sotto la sentenza di morte. In questo modo essi non hanno nessuna presa su di noi.

C’è una forza spirituale dietro le quinte del mondo la quale, per mezzo delle “cose che sono nel mondo” sta cercando di inviluppare gli uomini nel suo sistema. Non è soltanto contro il peccato, quindi, che i santi di Dio devono stare in guardia, ma contro il governatore di questo mondo.
Dio sta edificando la Sua Chiesa fino al suo compimento nel regno universale di Cristo. Contemporaneamente il Suo rivale sta costruendo il sistema di questo mondo che avrà il suo vano culmine nel regno universale dell’anticristo. Dobbiamo stare molto attenti affinché in nessun momento siamo trovati ad aiutare Satana nella costruzione di quel malaugurato regno. Quando siamo di fronte ad alternative ed a scelte, la domanda non è: “È bene o male? È utile o dannoso?” No, la domanda che dobbiamo porci è: “È di questo mondo, o di Dio?” Esiste solo quest’unico conflitto nell’universo – quando ci troviamo di fronte a due vie opposte fra di loro la scelta in questione è sempre e soltanto questa: Dio… o Satana?