di Agostino Masdea – “…oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore”. Luca 2:11
Senza dubbio i giorni che precedono il Natale sono i più convulsi e i più frenetici dell’anno. Traffico, atmosfera di festa, strade illuminate, vetrine addobbate, l’albero, i regali, e tanti altri aspetti e coreografie varie collegate alla festa più celebrata nel mondo.
Peccato che in tutto questo trambusto la persona più trascurata e alla quale nessuno pensa sia proprio il festeggiato, e questo fenomeno ormai prende piede anche per molti cristiani.
Saremo ripetitivi, ma dobbiamo insistere sul vero significato del Natale. Dio ci aiuti a non diventare come i pagani, ma ricordare anche in questi giorni che Egli ha lasciato la Sua gloria per morire sulla croce per i nostri peccati, per darci la salvezza eterna. E per fare questo, si è fatto uomo come noi.
Dio realizza i Suoi piani nel tempo che Egli stabilisce. Quando Dio volle far nascere Gesù “scomodò” un pagano, il più potente dei potenti sulla terra: l’Imperatore romano Cesare Augusto. Il decreto di questo imperatore costrinse Giuseppe a lasciare Nazareth, per recarsi insieme a sua moglie Maria, che era incinta, a Betlemme, vicino Gerusalemme. Un lungo viaggio, ma è lì che, secondo le Scritture, doveva nascere il Salvatore del mondo.
E Gesù nacque, povero tra i poveri, umile tra gli umili. Non c’era posto per Lui in nessuna casa, neppure in un albergo. Nacque in una stalla, da genitori poverissimi, e i primi a saperlo furono dei pastori, anche loro poveri, non solo, ma emarginati e considerati la feccia dalla società di quel tempo.
Il fenomeno si ripete ogni anno di questi giorni: non c’è posto per il Figlio di Dio. Tu puoi però avere un Natale indimenticabile: lascia che Egli possa nascere nel tuo cuore; questo è il regalo più bello che Dio stesso vuole farti: accettalo oggi come tuo Salvatore e Signore!