By Morningstar News – Tradizionalisti cattolici sequestrano, imprigionano e picchiano un gruppo di cristiani evangelici con bastoni e pietre a Oaxaca, in Messico, su mandato del sindaco di un comune, come riferito da funzionari dei diritti umani. Una folla mandata dal presidente Pedro Cruz Gonzalez , il 4 novembre ha attaccato questi cristiani per essersi rifiutati di partecipare e contribuire economicamente ad una festa cattolico-tradizionalista. La folla ha anche attaccato la struttura ancora in costruzione della loro chiesa con mazze e picconi, e quattro dei cristiani sono stati incarcerati da Martedì a Venerdì (5 – 8 Novembre), come riferisce la Commissione Nazionale per i Diritti Umani (NCHR).
Il 4 novembre, il sindaco della città ha ordinato la demolizione del loro tempio, il linciaggio, la detenzione e la tortura dei seguaci della congregazione religiosa”, dichiara il NCHR in un comunicato di Venerdì.
L’Agenzia News JM riferisce che Alfredo Alonso, insieme ai suoi fratelli Raymundo Alonso e Aquiles Alonso, sono riusciti a sfuggire dalla folla inviata per uccidere i cristiani. Afredo Alonso ha detto che Cruz Gonzalez ha portato i suoi concittadini ad odiare coloro che non sono cattolici tradizionalisti, (che praticano una miscela di riti misti di cattolicesimo e paganesimo, che gli evangelici dicono coinvolge ubriachezza, sfrenatezza e idolatria.)
I familiari di Alonso sono stati tra quelli presi di mira dal boss della cittadina, fin dall’Aprile del 2011 con lo scopo di fermare la costruzione dell’edificio della chiesa pentecostale indipendente, che era iniziata nel 2010; Cruz Gonzales ha minacciato di espellerli insieme ad altri cristiani, proibendo loro di accedere a programmi di aiuto alimentare del governo e bloccando il loro accesso al mercato pubblico per acquistare oggetti di prima necessità, riporta l’Agenzia JM.
“E’ per l’intervento di Dio che siamo ancora vivi, perché ci hanno picchiato con tutto il loro furore, anche con spranghe di ferro e con pietre, e hanno minacciato di bruciarci vivi solo perché abbiamo cercato di aiutare i nostri familiari, che sono vittime dell’ abuso di autorità dell’ intollerante presidente municipale “, ha detto Alfredo Alonso all’Agenzia JM.
Il figlio di Alonso, Leopoldo, pastore della chiesa attaccata, è stato imprigionato e picchiato insieme a Manuel Martínez Silva, Miguel Reyes Silva y Placido Aragona prima che i funzionari dello Stato arrivassero a liberarli. Il sottosegretario dello Sviluppo Politico del Segretario Generale degli Interni, José Silva, ha detto che i cristiani sono stati liberati solo dopo che i funzionari statali hanno avvertito Cruz Gonzales di possibili accuse penali contro di lui.
L’ufficio del procuratore generale dello stato ha esaminato i quattro cristiani dopo il loro rilascio e ha confermato che erano stati picchiati in carcere.
I tradizionalisti cattolici nelle zone remote del Messico hanno sempre rivendicato il “Diritto Usi e Costumi” – ideato per proteggere i diritti delle comunità locali a praticare riti indigeni – per imporre le loro pratiche alle minoranze religiose. I cristiani che hanno rifiutato di partecipare alle feste cattolico tradizionaliste sono stati minacciati, aggrediti ed danneggiati economicamente negli stati di Oaxaca, Chiapas, Guerrero, Hidalgo e Puebla.
Il conflitto tra la legge “diritto usi e costumi” e la libertà di religione sancita dalla Costituzione messicana, secondo Christian Solidarity Worldwide (CSW), “ha consentito alle autorità locali di violare i diritti dei membri delle comunità locali avvalendosi dell’impunità. Inoltre, la riluttanza del governo messicano a lasciarsi coinvolgere in questioni religiose ha permesso che tali situazioni degenerassero.”
Nel Maggio scorso i membri della chiesa avevano chiesto l’intervento dello Stato dopo che Cruz Gonzalez aveva minacciato di bruciarli e gettare i loro corpi in un canyon se non rinunciassero alla loro fede, secondo CSW.
Dopo l’attacco della scorsa settimana a San Juan Ozolotepec, in Miahuatlan District, le autorità finalmente sono intervenute. Una folla ha cercato con un posto di blocco di impedire ai funzionari statali e di polizia l’accesso alla città dando solo ai residenti nell’area il permesso di passare, come riferito dall’ Agenzia JM.
I parenti dei cristiani aggrediti hanno promesso di presentare una denuncia penale contro il presidente per privazione di libertà, sequestro di persona e omicidio premeditato, e per le ferite riportate dai familiari di Leopoldo Alonso, e per averli cacciati dalla loro casa ed espulsi dalla loro terra.
La congregazione di San Juan Ozolotepec è una missione della chiesa pentecostale indipendente il cui pastore è Sergio Aquino Domínguez, che si è attivato verso lo stato perché siano adottate misure di protezione per la famiglia di Leopoldo Alonso.