MEFIBOSHET: Riscoprire il valore del patto!

david-and-mephibosheth-5-1-GoodSalt-prcas4624Studio biblico Scuola Domenicale Adulti –  Domenica 12 Ottobre  –  Testo biblico: 2 Samuele 4:4 – 9:1-13

Introduzione: Un patto si differenzia sostanzialmente da un contratto. Il contratto è l’accordo bilaterale tra due parti e si base sull’interesse, il patto invece è unilaterale e si basa sulla promessa. Il contratto dura per un tempo delimitato e stabilito, il patto dura per sempre. Il nostro rapporto con Dio non è stabilito da un contratto, ma da un patto. Il marito è legato alla moglie da un patto…e viceversa.  Davide era legato a Jonathan da un patto…

Tra questi due episodi vi sono circa una ventina di anni:  Mefibosceth ha ora un figlio (9:12) –  Cosa spinge DAVIDE dopo tanto tempo a pensare di “usare bontà”  a “qualcuno della casa di Saul”?

“Usare bontà” o “fare del bene”: la parola Ebraica è KHESED e significa “misericordia” –“favore” – “benevolenza” – “generosità”. Sono attributi di Dio che Egli condivide o partecipa a noi per mezzo dello Spirito Santo; corrisponde nel N. T. a due degli aspetti del frutto dello Spirito: “gentilezza, bontà”.
Dopo tanti anni, cosa tiene vivo l’amore per Jonathan?

IL PATTO DI RELAZIONE  – Tra Davide e Jonathan non c’era solo un meraviglioso rapporto di amicizia, ma avevano fatto un “patto di relazione” e il patto non conosce limiti di tempo. (1 Sam. 20:15, 16,17,42)  – Un patto dura e rimane anche quando tutto è cambiato: Jonathan è morto, Davide ora è re, l’usanza era di mettere a morte tutti i familiari del re precedente… ma Davide mette il patto con Jonathan al di sopra di tutto. Davide ci mostra la potenza che un patto solenne, stipulato soprattutto nella presenza di Dio, mantiene nel tempo.

Abbiamo quindi in questo brano della scrittura la figura del  nostro patto con Dio. Il nostro patto è stato stabilito con il battesimo in acqua. Il Suo patto nel sangue versato da Gesù per noi e rappresentato dal calice della S. Cena.  Ma è anche  una figura del patto matrimoniale. Infine ci parla delle nostre relazioni fraterne e comunitarie che se stabilite su un patto renderanno i nostri rapporti solidi e indistruttibili. La volontà che ci impegna a mantenere il patto deve essere la stessa con la quale abbiamo stipulato il patto stesso.

Il film “Le pagine della nostra vita” narra la storia di un uomo che rimane a fianco alla sua compagna anche quando lei a causa di grave demenza senile perde la memoria. Quest’uomo, ogni giorno cerca di risvegliare in lei, che non lo riconosce più, i ricordi, leggendogli  un’avvincente storia d’amore che non è altro che il loro diario, la loro storia. Riesce infine, dopo aver avuto un infarto che lo porta in punto di morte, a farla ricordare tutto, in un momento di lucidità, e lei lo riconosce… e moriranno insieme in quella casa di riposo… quest’uomo è una illustrazione notevole di come funziona e si deve vivere un patto!

Ciò che sorprende nella storia di Mefibosceth è che Davide non si lascia condizionare dalla situazione fisica di Mefibosceth, che è zoppo di entrambi i piedi. Non si vergogna di avere uno storpio a corte. Davide lo accoglie così come è! Dio fa lo stesso con noi. Ci accoglie così come siamo. Zoppi, ciechi, paralitici spiritualmente.

Così qual sono, pien di peccato,
vengo a quel sangue da Te versato.
Così qual sono io vengo a Te,
o mio Signore, pietà di me!

MEFIBOSCETH SI TROVAVA A “LODEBAR”.  In ebraico significa “Nessun pascolo” o “Terra arida” – Il Signore ci ha portato da Lodebar, da una terra arida e senza vita, alla Sua Corte Regale.

DAVIDE LO CHIAMA PER NOME: “MEFIBOSCETH!” (Vs. 6) –  DAVIDE ADOTTA MEFIBOSCETH E LO PONE ALLA STESSA TAVOLA DEI SUOI FIGLI. Questo è ciò che Dio ha fatto per noi. Ci ha redenti, chiamati per nome e fatto accostare alla Sua mensa. Ci ha fatto sedere nei luoghi celesti e ci ha adottati al PADRE come figli e con la stessa dignità dei suoi figli. Sebbene eravamo storpi, ci ha elevati alla corte del Re.

“NON TEMERE”  (vs. 7) –  Mefibosceth poteva essere preoccupato e spaventato da questa chiamata del re… era uso in quei tempi sterminare la famiglia del re precedente.
Gesù usa questa espressione così tante volte:” Non temere…”. Lo ripete anche a noi. Questo è il frutto della GRAZIA, cioè “favore immeritato”. (Galati 3:25-26)

Davide dice: “TU MANGERAI SEMPRE ALLA MIA MENSA”.  Privilegio immenso e incommensurabile che Cristo riserva a coloro che credono in Lui.

Mefiboseth dice: “Io sono un cane morto… cioè sono come la  spazzatura, sono nulla difronte a te. Questo ci parla della sua umiltà e del rispetto nei confronti del re. (Giacomo 4:6)

MEFIBOSCETH VIVE ORA A GERUSALEMME (vs. 13), la città della pace. Ricordiamoci da dove veniva… Lodebar!

MEFIBOSCETH INGANNATO E CALUNNIATO. (2 Samuele 16:1-4) Questo non dovrebbe mai accadere, ma i figli del Re devono sapere che purtroppo succederà a volte. Essere ingannati e calunniati, derisi o perseguitati, fa parte della vita del vero credente.

MEFIBOSCETH RISCATTATO DAL RE. (19:25) – Il desiderio di questo umile servo era che il Re fosse onorato. EGLI DESIDERAVA IL SUO RITORNO… EGLI BRAMAVA LA SUA PRESENZA a costo di rinunciare a tutti i suoi beni. (19:30) questo ci parla di FEDELTA’! Bramiano noi la presenza del Re? Stiamo “amando la Sua apparizione?”

DAVIDE RISPARMIA LA VITA DI MEFIBOSCETH. (2 Samuele 21:7)  –  Questo a causa del patto che aveva fatto con Jonathan. Ma qui abbiamo un riferimento ad un altro patto e vediamo come  dopo più di 400 anni funzioni ancora, sia ancora valido.  (Giosuè 9:11,15)

In 2 Samuele 21: 1-6  Dio permette una carestia in Israele per mettere in evidenza davanti a Davide,  la disobbedienza di Saul, che aveva messo i Gabaoniti a morte rompendo così il patto che Giosuè aveva stipulato con loro.

Il peccato di Saul era “personale”, ma non è rimasto “privato”, nel senso che le conseguenze di quel peccato si sono riflesse sul popolo. Una carestia di tre anni…  Questa lezione deve farci riflettere come i peccati personali a volte si ripercuotono sull’opera di Dio, e come Dio non può benedire il suo popolo. Specialmente quando il peccato viene tollerato, per non dire coperto e giustificato… Il Signore ci aiuti, ci sostenga sempre con la Sua grazia, e ci mantenga alla Sua mensa per stare con Lui nella Gerusalemme celeste: a Lui la gloria!