La forgiatura non è mai fatta con mezzi e persone fuori dell’ordinario, ma con mezzi e persone assolutamente comuni. Il piano di Dio non ci è sempre sconosciuto; a volte sappiamo qual è; dipende da noi, non da Dio, non frapporre ostacoli perchè la visione si tramuti in tratti concreti. Se preferiamo ciondolare sul monte e vivere dei ricordi della visione, non saremo di nessuna utilità nelle cose pratiche di cui è fatta la vita umana.
Dobbiamo imparare a vivere avendo a sostegno quello che la visione ci ha mostrato, e non nell’estasi e nell’intenzionale contemplazione di Dio; dobbiamo vivere nelle situazioni reali, alla luce della visione, fino a che non raggiungeremo la realtà vera. Ogni attimo della nostra preparazione al servizio deve essere volto a questo fine.
Impara a ringraziare Dio perchè ti ha fatto sapere quello che vuole. Il mio piccolo “io sono” si rabbuia quando Dio mi dice di agire. Che questo misero “io sono” diminuisca e s’acquatti dinanzi all’indignazione dell’IO SONO COLUI CHE SONO.
“L’Io sono t’ha mandato”. Egli deve signoreggiare. Non è forse rivelatrice la scoperta che Dio sa dove viviamo, e le tane nelle quali strisciamo? Egli ci inseguirà come la luce di un lampo. Nessuno conosce gli esseri umani come li conosce Dio.