di Francesco Rauti – V’è dunque una fonte che sazia gli assetati; una sola fonte che non sa d’asciutto e che per tutti offre gratuitamente acqua dissetante. Molti son quelli che dicono: “Io ho questa e quell’altra fonte e mi disseterò all’una oppure all’altra”, ma calano il loro secchio in un pozzo vuoto. Tale fu la samaritana. Ma un giorno, trovandosi all’orlo del suo pozzo, in Cristo conobbe la vera acqua ed a Lui si rivolse per essere dissetata: “Dammi Signore codesta acqua affinché non abbia più sete” (Giovanni 4:15). Dalla samaritana prendono esempio gli altri, quelli che son chiamati santi, cioè i santificati dall’acqua saliente che Gesù dona a tutti i suoi credenti; però nessun santo si portò via la fonte, essa continua l’opera santificatrice per gli assetati di ogni tempo.
Questo fatto mi fa ricordare quando nel 1943-44 trovandomi sotto la disciplina militare fui costretto a rimanere 16 mesi nella colonia penale della Sardegna “l’isola Asinara” per mantenere il collegamento telefonico con altri pochi soldati. L’isola era sprovvista d’acqua e con una nave cisterna venivano di tanto in tanto a farci riserva. Venne poi il tempo dei bombardamenti, la nave non poteva più circolare e nell’isola ci sentivamo ardere dalla sete, mentre si aggiungeva il calore cocente dell’estate. Questo ebbe fine quando un bel giorno il Signor volle provvederci d’una sorgente d’acqua. Un vecchio detenuto che conosceva bene i punti dell’isola venne a dirci che c’era dell’acqua in abbondanza in un punto che egli stesso ci indicò fra due colline del monte.
Dapprima la notizia ci sembrò inverosimile, in quanto nel punto indicato non c’era altro che arida roccia: tuttavia io ed altri due soldati ci recammo sul posto. Trovammo infatti dell’acqua fresca, sgorgante da una fonte scavata da poco, in segreto, da un detenuto fuggiasco. Ci siamo saziati di quell’acqua, abbiamo riempito le nostre borracce e subito siamo ritornati con allegrezza per annunziare agli altri la buona notizia della fonte, che avrebbe dissetato tutti.
La vita eterna, come l’acqua della sorgente, è un dono di Dio per gli assetati della vita. Tutti i santi che godono già di questo dono ineffabile invitano gli altri ad andare a Cristo che è fonte ineffabile d’ogni grazia. Ecco dalla bocca del profeta Isaia: “O voi che siete assetati, venite alle acque” (Isaia 55:1). Ecco ancora la samaritana che, dopo essersi accertata che l’acqua della vita sta solo nella persona di Cristo Gesù, “lascia la sua secchia e corre in città per invitare la gente” (Giovanni 7:37). (Io ho mandato il mio angelo per testimoniarvi queste cose nella Chiese. Io sono la radice e la progenie di Davide. La luce lucente e mattutina. E lo Spirito e lo Sposo dicono: Vieni. Chi ode dica Parimente: vieni. E chi ha sete, venga; e chi vuole prende in dono dell’acqua della vita” (Apocalisse 22:16,17).
Pellegrino assetato, tutti i santi e tutto il creato ti invitano alla Fonte Creatrice; in Essa v’è il lavacro dei tuoi peccati e la salvezza per l’anima tua e per la mia. I piaceri di questo mondo, la sapienza umana, la fiducia nelle ricchezze, negli uomini o in tutte le altre cose, sono come le cisterne vuote che servirono solo per un tempo… chi si confida in essi, rimarrà deluso e smarrito. Perciò ricordati della vera Fonte e di Gesù che ti dice: “Se alcuno ha sete, venga a me e beva”.