di Theodore Epp – Giobbe 1:6-11 – Nei primi due capitoli del Libro di Giobbe, Dio ci fa dare uno sguardo dietro le quinte, così che possiamo vedere cio che accade sulla terra dal punto di vista del cielo. Non vi è dubbio che se Giobbe avesse potuto vedere nei consigli del cielo prima e durante le sue prove, avrebbe risposto ai suoi amici in modo diverso. Ma Dio non gli permise di conoscere questa scena celeste che presenta a noi. Né Dio, gli diede spiegazioni alla fine delle sue esperienze. Egli può aver saputo dopo che è andato in cielo, ma non prima.
Lo scopo eterno di Dio per Giobbe si sarebbe vanificato se a Giobbe fosse stata data una spiegazione per la sua prova. Se egli avesse saputo tutto ciò che c’era dietro le quinte nel cielo, non ci sarebbe stato posto per la fede. Senza la fede, Ebrei 11:6 ci dice, è impossibile piacere a Dio. Giobbe non sarebbe mai stato purificato, come l’oro viene purificato dal fuoco, se non avesse vissuto la situazione in cui ha dovuto fidarsi di Dio incondizionatamente.
Dio ci ha permesso di vedere queste cose per rafforzare la nostra fede, quando ci troviamo di fronte ad afflizioni incomprensibili. Il suo scopo è quello che potremmo mettere incondizionata fede in Lui, nel Suo consiglio e nei Suoi obiettivi per noi, per credere che le dure esperienze della vita sono permesse a fin di bene. Questo è l’insegnamento di Romani 8:28-29: “Tutte le cose cooperano al bene” per il credente.
“Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria“. (2 Cor. 4:17).