Sete di Dio

di  J.C. Philpot   –   Poiché io spanderò delle acque sul suolo assetato.” Isaia 44:3   –   Sete, in senso spirituale, intesa come un bisogno dell’anima è indicativo della vita spirituale. Ѐ spiritualmente impossibile, infatti, che un uomo morto nel peccato possa comprendere il significato del termine “dissetarsi” presso l’Iddio vivente, al pari di un cadavere che tenta di bere acqua fresca da una sorgente. Io in prima persona non avevo mai avuto sete di Dio fino a quando il Signore stesso decise di spronare la mia anima a vivere una vita spirituale. Il mio orecchio aveva sentito parlare di Dio, lo avevo visto nella creazione, nel cielo stellato, nel frastuono delle onde, nel pullulare della terra; Avevo letto di Lui nella Bibbia, avevo imparato molto della Sua vita attraverso l’istruzione e la tradizione ed avevo timore della Sua santità dentro di me.  Ma dentro di me non sentivo la sete di Dio, né un serio desiderio di temerlo, conoscerlo, credere in Lui o amarlo. Amavo il mondo così tanto da non badare a Colui che lo creò, amavo me stesso così intensamente che poco m’importava di riguardare a Colui che offerse se stesso per me sulla croce.

Dunque, sono convinto che un uomo cominci a vivere in Dio e possa realmente capire il significato della sensazione di “sete” solo attraverso una rigenerazione spirituale così come espresso dal Salmista quando gridava, “Come la cerva agogna i rivi delle acque, così l’anima mia agogna te, o Dio. L’anima mia è assetata di Dio, dell’Iddio vivente” (Salmi 42:1, 2). Ora, dal momento in cui Dio mette in noi questa sete spirituale, certamente comincia anche a soddisfarla (ma ai giusti è concesso quel che desiderano – Prov. 10:24. L’invito di Dio è, O voi tutti che siete assetati, venite alle acque” (Isaia 55:1); e Gesù stesso dice, Se alcuno ha sete, venga a me e beva” (Giov. 7:37). Anzi, Egli iniziò il Suo ministerio parlando proprio di quanto stiamo considerando oggi, Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati”.