“Se non ho carità…”

7di GIOVANNI ROSTAGNO  –  “Se non ho carità, non sono nulla.”   – 1 Corinzi 13 : 2 (Diodati).   No, non son nulla, poiché senza la carità, vale a dire senza l’amore cristiano non c’è vita in me. L’anima nell’atmosfera della carità si muove più libera­mente, come in un ambiente che le appartenga; essa vi si espande, la sua vita vi diventa più attiva e piena, i suoi godimenti, quindi, vi si fanno maggiori. Noi viviamo della vera vita, della vita del cuore, in pro­porzione della minore o maggiore ampiezza della nostra carità. L’egoismo è una consunzione lenta, è una morte, ed è una morte colpevole, perché è un suicidio. Beati quelli che tra­sportano arditamente la loro vita fuori di se stessi raddop­piandone i palpiti: la loro gioia non ha confine. Guai a co­loro che non pensano invece che a sé, agli egoisti: la loro vita gradualmente si rimpicciolisce, e la loro infelicità, la loro tristezza, la loro malinconia si fa più grande. Solo nel contatto dell’anima con l’anima si può vivere e gioire inef­fabilmente. Qualsiasi altra vita non è che un’esistenza soffo­cata dalla preoccupazione di sé; qualsiasi altra vita, lo ripeto, è una morte. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte.

Se non ho carità, io sono morto. Dunque io non sono nulla.

Senza la carità non sono nulla; perché senza l’amore cri­stiano, non solo non c’è vita in me, ma non c’è Dio in me. L’amore, più di qualsiasi altra dote dell’intelletto o della coscienza, ci rende partecipi — adopero l’espressione d’un apostolo -— della natura divina. E qui se mi fermo non è perché manchi lo spazio. Ciò che manca è la facoltà di definire col concetto e colla pa­rola quello che il cuore sente, quando, sotto l’impero del­l’amore, esso intuisce, esso comprende che il palpito che lo anima non è più un palpito umano. Se ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi… Pio è amore, e chi dimora nel­l’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui.