di GIOVANNI ROSTAGNO – “Parla, o Eterno, perché il tuo servo ascolta” 1 Samuele 3:9. – La notte aveva steso il suo velo intorno a Silo. Nel santuario tutto era silenzioso. L’olio non era consumato e le sette fiamme della sacra lampada ardevano ancora. Dormiva il vegliardo Eli e dormiva il giovinetto Samuele. Costui sognava forse la madre lontana che lo aveva predestinato a Geova. Ad un tratto il fanciullo si destò. Una voce aveva chiamato: “Samuele! Samuele!” Era la voce del Signore. Samuele non lo sapeva… Ma dopo che la voce si fu fatta sentire una seconda ed una terza volta, egli, seguendo il consiglio del sacerdote, rispose : “Parla, o Eterno, poiché il tuo servo ascolta”. E nel santuario di Silo Geova parlò.
Oh, sentire la voce di Dio che parla! Dite, non lo avete desiderato mai, come lo desideravano i giovani d’Israele consacrati al servizio dell’Eterno? Non lo avete voi desiderato nei giorni in cui sembrava che la Parola di Dio, come in quei tempi lontani, fosse rara e le visioni non fossero frequenti?
Parla, o Eterno, il tuo servo ascolta.,
Parla o rivelami la tua verità. Dimmi che i cieli raccontano la tua gloria e che il firmamento annunzia l’opera delle tue mani. Dimmi che tu m’hai creato col soffio della tua bocca, che tu m’hai amato di un amore eterno, che tu sei la mia Luce e la mia salvezza. Dimmi che il mio Redentore è vivente e che nell’ultimo giorno potrò alzare dalla polvere la fronte.
Parla e rivelami a me stesso. Dimmi quel ch’io sono, la mia fralezza, la mia indegnità; e dimmi quel ch’io potrei essere con te. Parlami di quella pace che sopravanza ogni intelligenza, parlami del perdono, parlami della vita. Fammi udire la tua voce, la voce che rassicura, la voce che domina le tempeste…
Parla e rivelami quello che devo fare per te. Per te, per la tua gloria; affinché gli uomini sappiano chi tu sei, o Padre. Per te, anche se l’unica via aperta fosse quella degli affetti immolati e della croce…
Parla, o Eterno, il tuo servo ascolta.