di Henry G. Bosch – “«Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai dopo»”. Giovanni 13:7 – A causa della nostra vista limitata noi non sappiamo sempre riconoscere le vie di Dio, tuttavia Egli c’invita ad aver fiducia in Lui anche sulle strade buie della vita e ci assicura che Egli porterà bene a compimento ogni cosa.
Andrew Murray aveva delle precise regole per la sua vita. Nel tempo della prova, cosi egli diceva, seguiva questi principi:
1- Il Signore mi ha condotto fin qua, è volontà sua che io sia in questo posto, perciò voglio riposarci.
2- Egli qui mi manterrà nel suo amore, affinché io mi possa confermare suo figlio.
3- Dandomi quest’insegnamento, Egli muterà la prova in benedizione, perché è sua intenzione che io riceva la grazia che mi ha riservata. Infine, al momento giusto, mi trarrà fuori. Come e quando lo sa Lui solo. Ciò dunque significa che io sto qui secondo il piano di Dio. Sono sotto la sua custodia, alla sua scuola e nel suo programma!
Una guida conduceva un giorno dei turisti attraverso una grotta. Quando il gruppo raggiunse la cosiddetta “cattedrale” la guida salì su una piccola sporgenza, chiamata “il pulpito”, e con un sorriso annunziò che avrebbe tenuto una piccola “predica”. Ma tutto ciò che disse fu: “Restate vicini alla guida!”
I turisti furono d’accordo nel dire che s’era trattato di una buona predica, sebbene corta, perché chi non segue la guida in una grotta, può trovarsi in difficoltà. Difatti vi sono insidiose diramazioni ed è molto facile smarrirsi nelle varie gallerie laterali che si aprono lungo il percorso principale. Quantunque la guida conduca i gruppi attraverso bui meandri, alla fine i li porta sani e salvi alla luce del giorno.
Se e difficile trovare la giusta via in una grotta sotterranea, lo è ancora di più in questo mondo, senza la guida di Gesù Cristo. Egli solo conosce le insidiose vie laterali e le fosse pericolose che in questa vita si aprono davanti a noi. Se ci fidiamo del Signore, constateremo che Egli ci guida con sicurezza, anche se ora non comprendiamo il significato della prova. Dobbiamo aspettare fino al benedetto “dopo”.
Rifletti: lo stato presente, che sembra tanto inspiegabile e doloroso, è lo strumento migliore nelle mani del Padre per affinarti per l’eternità.