di Roberto Bracco – La parola è stata fatta carne. Giovanni 1:14 – Per rimanere incrollabilmente saldi nella dottrina cristiana è necessario, avanti ad ogni cosa conoscere Colui che è l’essenza stessa della dottrina: Gesù Cristo, la conoscenza più valida rimane sempre quella che deriva dall’esperienza, perché nell’esperienza c’è la luce della rivelazione, nell’esperienza c’é la certezza dell’incontro e nell’esperienza c’è, soprattutto, la realizzazione dell’opera di Cristo.
Il credente che non ha soltanto una conoscenza teorica, intellettuale di Gesù Cristo, ma Lo ha accettato, Lo possiede, non può essere smosso dai fondamento sui quale poggia la sua fede, la sua vita. Forse potrà trovarsi a disagio sui terreno della dialettica e potrà sentirsi insidiato dalle argomentazioni polemiche, ma non potrà mai rinunciare a quella chiarezza e a quella certezza che gli derivano dai possesso della realtà spirituale che ha accettata.
Nonostante quanto detto, il credente non deve trascurare l’approfondimento delle verità dottrinali anche dal punto di vista intellettuale; la vostra mente, come il nostro cuore, come tutta la nostra vita, deve essere posta a disposizione di Dio perché possa essere arricchita della conoscenza delle cose del Regno. Una delle verità basilari che il cristiano deve conoscere ed approfondire è rappresentata dalla “personalità di Gesù Cristo.
Egli è l’Emmanuele : “Dio per noi “o, secondo altra versione : “Dio fra noi “e nel nostro testo viene ulteriormente chiarito : “Egli è la Parola che si è fatta carne “. . . per venire a noi, per essere con noi, per essere per noi; Egli è la Parola che dà il diritto ad ogni credente di essere fatto figlio di Dio, che fa nascere di nuovo, fa nascere da Dio.
Tutto questo parla dell’amore divino, della potenza della grazia, dell’opera della salvezza : tutto è espresso dalla Parola, contenuto nella Parola cioè in Gesù Cristo, l’Emmanuele.
Ma qual’è la personalità della Parola? È quella di un angelo? Di un uomo perfetto? Di una creatura esistente all’infuori di queste classi celesti e terrestri?
No ! La Parola, dice il nostro testo, era Dio! Il termine greco che noi traduciamo “Parola” è “Logos “che non vuoi dire “suono “o “emissione sonora di fiato “, ma “pensiero “, quindi parola intellettuale.
La parola era Dio, proprio perché Dio ha la Parola e per illustrare con un esempio possiamo dire : che il nostro pensiero è il nostro io perché il nostro io è tale in quanto possiede una coscienza, un pensiero.
L’evangelista poi, quasi a dissipare ogni possibile dubbio, od ogni eventuale contestazione, precisa che la Parola era nei principio.. .Avanti ad ogni cosa, avanti tutto.. c’è soltanto Dio, ed infatti, ribadisce ancora Giovanni: “Ogni cosa è stata fatta per essa… “ ; “ogni cosa“.
.Se la Parola è una cosa cioè una realtà è la “sola cosa “che non è stata fatta perché ogni cosa è stata fatta per “Essa”. Dio è causa prima, Egli non si è autocreato, ma è Dio ab- eterno.
La perfetta divinità, l’assoluta eternità, la completa autorità di Gesù Cristo, fondamento della dottrina cristiana, sono affermate e devono essere approfondite in questa pagina dei Vangelo di Giovanni e in tutte quelle pagine del Vecchio e del Nuovo Testamento che affrontano, da un punto di vista dottrinale, un argomento che è fondamento ed essenza dei cristianesimo, rivelazione e manifestazione di Dio nell’Emmanuele.