Le Beatitudini: Tre Osservazioni

di  Charles R. Swindoll  –  Matteo 5:1–12  –  L’introduzione del Sermone sul Monte di Gesù è senza dubbio la parte più conosciuta del Suo messaggio (Matteo 5:1–12). Comunemente chiamato “Le Beatitudini”, questa parte ci fornisce una delle immagini più significative dell’essere un servo che siano mai state scritte. Leggiamo nuovamente e lentamente queste parole immortali:  “Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati. Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra. Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio. Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi” (Matteo 5:3–12).

Lasciami suggerirti tre osservazioni generali. Prima, ci sono otto tratti caratteriali che identificano un vero servo. Quando tutti e otto sono mixati insieme in una vita, ne emerge una persona equilibrata. È importante capire che questa non è una lista di “scelta multipla” dalla quale possiamo liberamente scegliere le nostre caratteristiche preferite. Il nostro Salvatore ha dichiarato chiaramente  queste qualità affinché ci guidino ad uno stile di vita diverso e che piaccia a Lui. Dunque, un attento esame di ciascuna qualità è essenziale.

Secondo, questi tratti aprono la porta ad una felicità nascosta. Ecco qui alcune attitudini fondamentali che, quando vengono interiorizzate e sperimentate, portano grande soddisfazione. Gesù offre un appagamento in tutto ciò, che nient’altro sulla terra è in grado di dare. Rifletti su come comincia ogni verso: “Beati i…”. questa è l’unica volta in cui il Signore ripete lo stesso termine otto volte consecutive. Coloro che fanno proprie queste attitudini trovano una felicità duratura.

Terzo, ad ogni caratteristica corrisponde una promessa. L’hai notato? “Beati i… (qualità), perché…(la promessa)”. Cristo ha in serbo benefici particolari per ogni specifica qualità. E che grandi promesse! Non c’è da stupirsi che alla fine del sermone successe quanto leggiamo di seguito:

“Ora, quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle stupivano della sua dottrina, perché egli le ammaestrava, come, uno che ha autorità e non come gli scribi” (7:28–29).   Mai prima di quel momento la folla aveva ascoltato tali meravigliose verità presentate in maniera così interessante e piena di significato. La gente bramò che quelle promesse si incarnassero nelle loro vite.

Noi dobbiamo fare lo stesso.