LA VIA DELLA COMUNIONE

di ROY HESSION  –   La caduta, che è il momento nel quale l’uomo scelse se stesso anziché Dio come centro della propria vita, ha avuto l’effetto di rompere non soltanto la comunione tra l’uomo e Dio, ma anche tra l’uomo ed i suoi simili. Infatti la prima rivolta dell’uomo contro Dio, in Genesi 3, è subito seguita dalla prima rivolta dell’uomo contro il suo simile (Genesi 4, Caino uccide Abele). Il significato della caduta è che ciascuno seguiva la propria via. (Is. 53:6). E’ facile capire che se preferisco la mia vita a quella di Dio, la preferisco anche a quella dei miei simili. Non si rivendica la propria indipendenza davanti a Dio per poi abbandonarla di fronte al proprio simile. Ma un mondo nel quale ognuno segue la propria volontà particolare non può essere che un mondo pieno di tensione, barriere, sospetti, incomprensioni e conflitti.

L’opera compiuta da Cristo sul Calvario non doveva ristabilire soltanto la comunione tra l’uomo e Dio, ma anche quella tra l’uomo e il suo simile. L’una implica l’altra. Come i raggi della ruota sono più vicini tra di loro a mano a mano che s’avvicinano al centro, cos’ si è ristabilita in Cristo la comunione fra gli uomini. Se la nostra comunione con i fratelli non è viva e reale, vuol dire che non è nemmeno viva e reale con Dio. La prima lettera di Giovanni misura la profondità e realtà della nostra comunione con i fratelli (vedi 1 Giov. 2:9; 14-15; 4:20). La nostra relazione con i fratelli è strettamente legata alla nostra relazione con Dio. Qualunque cosa, anche minima, che si alzi come una barriera tra me e il mio fratello, diventa una barriera tra me e Dio. Se queste barriere non vengono subito abbattute, si infittiscono rapidamente, e alla fine ci troviamo divisi da Dio e dai fratelli da un muro invalicabile. Se invece permettiamo che la vita nuova di Cristo venga a noi, essa si manifesterà  in noi come una via di unione con Dio ed i nostri fratelli.

Tratto da “La Via del Calvario” – ed. CLC.