di ROY HESSION – Una visione generale della vita vittoriosa ci è fornita da Isaia 35: «Quivi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata la via santa». È l’immagine di una via maestra costruita sulla palude circostante: il mondo. Per quanto tale strada sia stretta e in salita, tutti possono percorrerla, «anche gli insensati non potranno smarrirvisi». Chi va fuori strada va incontro al pericolo, ma chi resta in essa è sicuro perché «in quella via non ci saranno leoni, nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà». Soltanto gli impuri non possono percorrerla: «nessun impuro vi passerà»; cioè non solo chi non conosce Cristo come Salvatore, ma anche il credente che, pur conoscendolo, continua a camminare nel peccato, senza averlo confessato e abbandonato per ricevere la purificazione.
L’unica via che conduce a questa strada maestra è un piccolo monte, buio e impervio: il Calvario. E un monte che non si può scalare se non in ginocchio. Se siamo già soddisfatti della nostra vita cristiana, se non desideriamo veramente raggiungere la strada maestra, non vi andremo mai in ginocchio, non scaleremo mai la montagna. Soltanto chi è insoddisfatto di sé si avvia su per il ripido pendio. Non abbiate fretta. Lasciate che Dio vi renda veramente desiderosi di incamminarvi per questa strada facendovela sospirare in preghiera. Chi è soltanto curioso non andrà molto lontano: «Voi mi cercherete e mi troverete, quando mi cercherete con tutto il vostro cuore» (Geremia 29:13).
da “La Via del Calvario” ed. CLC