Il nostro debito nei confronti di Dio

di  Theodore Epp  –   “Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui. Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione. Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”.

Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne, perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui”. (Romani 8:6-17)

Non è peccato essere tentati, ma commettiamo peccato quando ci lasciamo trascinare dalla tentazione. Dunque, quando arriva la tentazione è quello il momento giusto per applicare quanto detto in Romani 8:13, facendo così morire le opere della carne attraverso lo Spirito Santo. Da notare che possiamo fare tutto questo solo ed esclusivamente attraverso l’opera dello Spirito Santo. Bisogna, quindi, cambiare il nostro atteggiamento: dobbiamo riconoscere le nostre responsabilitàpersonali davanti a Dio; non possiamo scappare dalla nostra responsabilità dicendo: “bene, è una cosa di cui si occuperà lo Spirito Santo, io non ne sono responsabile”.  Lo Spirito Santo non può lavorare se le nostre menti non sono determinate ad odiare il peccato e rifiutarsi di soddisfare le pulsioni della nostra natura maligna. Non è solo una questione di odio per il peccato, ma di determinazione della nostra volontà.

La nostra mente è la sede della volontà e noi dobbiamo utilizzare la nostra capacità di pensare e ragionare per scegliere ciò che è giusto e nel contempo rifiutare ciò che è sbagliato. Dio guida la nostra volontà, ma guida anche le nostre scelte, così come viene detto in Filippesi 2:13, “infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo”. Ma Dio non bypassa la nostra volontà nel momento in cui sbagliamo, perché se sbagliamo Egli non ci forzerà a fare il contrario. La nostra volontà deve essere completamente sottomessa a Lui. La persona che ha accettato Gesù Cristo come personale Salvatore possiede “la mente di Cristo” (1 Cor. 2:16). Per mezzo della Parola di Dio e attraverso il ministero dello Spirito Santo noi sappiamo cosa penserebbe Gesù in merito ad un determinato problema; dunque, poiché vogliamo onorarLo, cerchiamo di pensare come farebbe Lui.

Ecco perché non dobbiamo prestare le nostre membra al peccato come strumenti d’iniquità, ma al contrario, dobbiamo prestare noi stessi a Dio come strumenti di Giustizia. (Rom. 6:13).  “Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano”. (Giacomo 1:12).