di F. B. MEYER – Mikah gli disse: «Rimani con me, e sii per me padre e sacerdote”. (Giudici 17:10) – Gli uomini hanno sempre desiderato un sacerdote. In ogni epoca della storia del mondo, dove c’è stata una tenda che indicava la presenza di vita umana, c’è stato un altare che indicava la coscienza dell’uomo di Dio, e un sacerdote che indicava la sua consapevolezza di indegnità per entrare nella presenza Divina. L’uomo ha sempre preso uno dei suoi simili, il cui carattere sembrava meno impuro di quello di altri, e dopo averlo esentato con riti speciali dagli ordinari impegni della vita, gli ha promesso sostegno ed onore, solo se accettasse di operare per lui come sacerdote.
Diventa mio sacerdote; di per me a Dio ciò che io non so dire. I sacrifici offerti dalle tue mani hanno più probabilità di essere da lui graditi di quanto lo siano se offerti dalle mie.
– Guardiamoci della religione che ignora il desiderio dell’uomo per un sacerdote. – Il mondo abbonda di tentativi per avere sistemi religiosi, da cui la concezione del sacerdote è soppressa. Questi riducono il culto di Dio ad un sistema di alto-pensiero, ma falliscono nel trattare con la coscienza dell’uomo riguardo al peccato, e al suo desiderio di una pace consolidata.
– Ricordiamo che tutti i sacerdoti alla fine falliscono. – Dio li ha messo tutti da parte, instaurando il perfetto Sacerdozio di Cristo. “Noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.” (Ebrei 8:1-2)
Le stelle sono inutili quando sorge il sole. Il sacerdozio umano non è più necessario in quanto il Figlio di Dio è passato attraverso i cieli per essere un sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. Nessuno ha il diritto di porsi come sacerdote per gli altri, se non nel senso che tutti i cristiani sono tali.