Accettare la responsabilità personale

tozer2di A. W. TOZER  –    Poco importa quanto può essere contorta la vita di un uomo, c’è speranza per lui, se egli saprà stabilire una giusta attitudine verso Dio e se si rifiuterà di consentire qualsiasi altro elemento nel suo modo di pensare spiritualmente. Io e Dio, questo è l’inizio e la fine della religione personale. La fede si rifiuta di riconoscere che c’è o potrebbe esserci una terza parte in questo santo rapporto.  L’atteggiamento è tutto. Lasciate che l’anima assumi un tranquillo atteggiamento di fede e di amore verso Dio, e da quel momento la responsabilità sarà di Dio. Egli adempirà il Suo impegno. Non esiste sulla terra un luogo isolato dove un cristiano non possa vivere ed essere vittorioso spiritualmente, se Dio lo mandato lì. Egli porta con se il suo modo di essere ed è equipaggiato in modo soprannaturale quando arriva lì. Dal momento che non è dipendente per la sua salute spirituale dallo standard morale del luogo o dalle locali credenze religiose, egli vive attraverso mille cambiamenti umani, ma non è influenzato da nessuno di loro. Ha un personale equipaggiamento che viene dall’alto ed egli è in realtà un piccolo mondo all’interno del mondo e sarà oggetto di grande meraviglia per il resto della creazione.

Perché questo è vero, possiamo facilmente capire perché non dovremmo mai addossare la colpa dei nostri fallimenti spirituali sugli altri. L’abitudine di cercare una leggera consolazione dando la colpa della nostra brutta figura alle circostanze sfavorevoli è un male nocivo e non dovrebbe neppure per un momento essere tollerato. Vivere la vita credendo che la nostra debolezza interiore fosse il risultato di una circostanza esterna e poi scoprire alla fine che la responsabilità era solo nostra – sarebbe troppo doloroso contemplare questa possibilità.