di Agostino Masdea – “Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza”. Giacomo 1:2-3
Le nostre prove non sono mai una punizione divina, sono piuttosto il mezzo che Dio usa per renderci più forti e trasformarci ad immagine di Cristo.
Ci sono delle realtà sia nella nostre vita che intorno a noi, che potrebbero condizionare il nostro rapporto con Dio, relazioni e rapporti che potrebbero non essere graditi a Lui, attività o affari che ostacolano o impediscono la nostra crescita spirituale, forme di orgoglio, aspetti negativi del nostro carattere, sentimenti che impediscono l’opera dello Spirito Santo nella nostra vita. Il fuoco della prova può bruciare eliminarle questi aspetti negativi.
Nel libro di Daniele tre giovani ebrei fecero un’esperienza così intima e così unica col Signore che mai avrebbero potuto fare se non passando per il fuoco. Furono gettati, per la loro fede, in una fornace ardente. Era una prova immensa, ma il Signore non ci lascia mai soli e non ci abbandona nella prova, ma ci sostiene e ci dà forza.
Egli era lì, con loro, in quella fornace. Tutti dovettero riconoscere che il Dio di quei tre giovani era il vero Dio, perché non solo non rimasero bruciati, ma “neppure l’odore di fuoco si era posato su di loro” dice la Bibbia.
L’apostolo Pietro si esprime con queste parole: “voi esultate di una gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime”. Si sta riferendo alla fede provata col fuoco, ma che ne esce raffinata come l’oro. (1 Pietro 1:8-9)
Anche l’apostolo Giacomo nel primo capitolo della sua lettera tratta questo soggetto, e ci incoraggia a tenere un atteggiamento positivo nella prova, consapevoli che essa produce perseveranza.
“Ci liberi o non ci liberi”… ci guarisca o meno, ci dia o ci tolga…”; non è mai facile, ma in ogni cosa dobbiamo sempre essere sempre avere fede per credere che Dio rimane vicino a noi ed essere sempre pronti a dire: “Benedetto sia il nome del Signore”.