LA MIA VEGLIA MATTUTINA

di Oswald J. Smith  –  Osservo la mia veglia mattutina da più di quarantanni. La inizio con lo studio della Parola di Dio. Poi ripeto il versetto 3 del Salmo 5: “0 Eterno, al mattino tu ascolterai la mia voce; al mattino ti offrirò la mia preghiera e aspetterò’.” Ai tempi di Mosè la manna veniva raccolta giornalmente, anch’io cerco giornalmente il mio nutrimento nella Bibbia. Dio parla con noi quando leggiamo la sua Parola. Quando preghiamo e parliamo con Lui, possiamo coltivare un rapporto caldo ed amoroso con il nostro Salvatore divino.

Ho scoperto tre nemici che cercano di ostacolare la mia vita di preghiera.

Il mio primo nemico sono le interruzioni. Mi rendo conto che ho bisogno di un luogo e di un tempo fisso per le mie preghiere. Il tempo da me prescelto è la mattina. Il luogo è la mia stanza di lavoro, dove mi trovo a mio agio.

Il secondo nemico sono i miei pensieri che spesso mi distraggono. Mi vengono in mente ogni sorta di programmi e di decisioni da prendere mentre mi accingo a pregare. Mi rendo conto che vorrei piuttosto pensare a qualcosa d’altro. Cosa posso fare per eliminare questo inconveniente? Pregare forte e formulare ad alta voce le mie richieste. Io prego sempre a voce alta: ne ho preso l’abitudine negli ultimi quarantanni.

E il terzo nemico è la sonnolenza! Quando volevo pregare mi accadeva spesso di sentirmi stanco. Questo accadeva perché ero abituato ad inginocchiarmi, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sulle braccia. Alcuni anni fa ho incominciato a prendere l’abitudine di camminare mentre prego. Ho percorso centinaia di chilometri nel mio studio. Quando vado su e giù non mi sento mai stanco: è un esercizio che mi mantiene sveglio.

Dieci minuti mi sembravano lunghissimi quando mi inginocchiavo e pregavo in silenzio. Se prego a voce alta camminando su e giù’ il tempo vola. Potrei passare ore in preghiera. Ho scoperto che la mia veglia mattutina è la mia forza e mi dona stabilità.