Studio Biblico del Pastore R. BRACCO (inedito) –
1) CHE COS’È LA FEDE:
Introduzione: Per approfondire il tema, sempre controverso, e ricondurlo all’aspetto pratico (Mt. 5:16) è necessario chiarire l’essenza della fede.
- Certezza di cose che si sperano, dimostrazione… Ebrei 11:1
- Sussistenza di cose che si sperano… (versione Diodati)
- Altra versione: Fondamento di ciò che speriamo, prova di ciò che
non vediamo. (Paoline) - Adesione ad un “enunciato” (verità – dichiarazione – promessa) non
per dimostrazione intrinseca, ma per fiducia in colui che l’ha
espressa.
Nota: Quest’ultima definizione sembra affermare due principi:
– La fede è una virtù (o una caratteristica) della personalità umana che coinvolge il sentimento (Rom. 10:20), la volontà (Giov. 14:1) l’intelligenza (1 Cor. 1:18; 3:18 Salmo 116:2).
Nota: La “ragione” è in contrasto con la fede quando le facoltà speculative dell’intelligenza vengono condizionate dagli schemi proposti od imposti dal “presente secolo”.
– La fede (come altre caratteristiche della personalità) può essere attivata ai più diversi livelli, da quelli dei rapporti umani o sociali (1 Sam. 10:8; 20:9) a quelli nei quali diventa virtù teologale (Ebrei 11:6; 1 Cor. 13:13).
Nota: È da notare che nello stabilire e curare rapporti e relazioni, la fede è azione.
- La fede come virtù teologale è credere in Dio – Ebrei 11:6; Credere a Dio – Gen. 15: 6; Credere in Cristo -1 Giov. 5:10; Credere a Cristo – Mt. 28:20.
Nota: Questa è l’adesione alla Parola: alle Promesse, alle Verità. Quindi è la fede che rende partecipi della salvezza offerta da Dio in Cristo (Giov. 3:16; Rom. 5:1) e che mette in possesso di tutte le benedizioni dell’esperienza cristiana.
2) FEDE SENZA OPERE
Introduzione: Pensiamo che il primo elemento di controversia sia nato dall’equivoco: “opere della legge” “opere della fede”.
- Le “opere della legge” procuravano una giustizia attribuibile a coloro che le operavano – Rom. 10:5; Gal. 3:12.
- Nessuno però era capace di osservarla: Rom. 5:20; 7:14; Gal. 3:10; Rom. 3:20.
- La “fede” sostituisce le “opere della legge” Rom. 3:21-22.
- La fede infatti fa accettare l’opera di Cristo compiuta per la nostra redenzione Gal. 2:16; 3:13-14: Efesi 2:8,9.
- Dalla fede, quindi, prima azione del credente, nascono per la potenza della redenzione le opere della fede. Rom. 6:1,14,22; Gal. 5:6; Col. 1:22-23.
3) FEDE “A-PRIORI” E “A-POSTERIORI”.
Nota: Forse un altro elemento di controversia è stato fornito dalla mancata distinzione fra queste due manifestazioni di una medesima fede, ma esercitata con un rapporto cronologico:
- Abramo esercita la fede a-priori – Rom. 4:3; Gal. 3:6;
- Figura ed anticipazione di coloro che vengono giustificati senza le
opere della legge – Gal. 3:9; - Abrahamo nell’esercizio della fede a-posteriori – Giac. 2:21;
- Figura di coloro che sono stati “rigenerati” e vivono una vita nuova –
2 Cor. 5:17.
Nota: Abramo è giustificato… Abrahamo è colui che opera: figura perfetta dell’esperienza della salvezza per fede.
LE OPERE DELLA FEDE
- Le opere di Cristo. Giov. 14:12;
- La separazione dal mondo. 1 Giov. 5:1,4;
- L’esercizio dell’amore 1 Giov. 5:1-2;
- Progressiva purificazione 1 Giov. 3:3;
Nota: Se accettiamo che la fede è il fondamento della speranza, dobbiamo concludere che da ambedue deriva la purificazione.
- Ricerca delle promesse divine Giac. 5:5; Giac. 1:6;
Nota: Due soli riferimenti che vogliono, però, rappresentare tutti quelli che esprimono le promesse di Dio che devono essere desiderate e cercate dal credente;
- Poiché nella chiesa apostolica “fede” si identificava con l’esperienza stessa del credente, con la sua nuova vita in Cristo (Rom. 1:17) tutte le opere comunitarie, missionarie, carismatiche, tanto individuali, quanto collettive, erano classificate opere della fede. Gal. 3:25-26.
CONCLUSIONE
La “fede” che salva senza le “opere della legge” è la virtù che dalla salvezza riceve l’alimento per produrre le opere che si manifestane come effetto della salvezza stessa. È significativo che proprio nelle epistole ai Romani e ai Galati, ove più vivacemente viene affermata la salvezza per fede, viene anche, con maggiore evidenza che altrove, proclamata la santificazione cristiana, la necessità di vivere la grazia, di generare e maturare il frutto dello Spirito.
In armonia con quanto detto si può ricordare che nel corso dei secoli, in tutti i movimenti di risveglio che si sono susseguiti, la vitalità della fede si è sempre manifestata in armonia con un rigore morale, una purità personale, una fiducia nelle promesse di Dio che sono state vedute ed accettate come opere che testimoniavano inequivocabilmente della fede.