22 Settembre 2013 – La moglie Naghmeh del Pastore americano di origini iraniane, Saeed Abedini, in prigione in Iran per la sua fede cristiana, ha fatto sapere che il marito pur essendo stato torturato e minacciato dai suoi carcerieri, non ha perso la sua fierezza nel proclamare l’Evangelo. Lo ha detto rivolgendosi agli studenti della Liberty University, in Lynchburg, Virginia, nel corso del suo recente intervento .
Naghmeh ha riferito che nonostante le torture e le pressioni per convincerlo a rinnegare la sua fede cristiana, in favore dell’Islam, Saeed ha continuato ad essere una luce per Cristo, li nella famigerata prigione di Evin, una delle peggiori del mondo. “Gli hanno molte volte detto che lo avrebbero e rimandato dalla sua famiglia e sai suoi figli se solo avesse accettato di rinnegare la sua fede cristiana, ma lui è rimasto fermo, li in quella prigione. Ne ha condotti molti, più di una trentina, a Cristo in quella prigione”, ha dichiarato all’uditorio.
Una speciale veglia di preghiera globale è in programma per il prossimo giovedì 26 settembre, in occasione dell’anniversario del suo arresto in Iran.