di Roberto Bracco – Non ci sono dubbi o incertezze sul significato delle parole, la via, la verità. Gesù si dichiarava esplicitamente l’unica strada per il cielo, la sola espressione della verità in assoluto. Ma forse non tutti colgono subito e bene il significato del termine la vita.
Che cosa vuol dire esattamente Gesù? Forse quello che ha detto in molte altre circostanze e cioè che “Egli è la resurrezione e la vita”? che “Chi crede in Lui, benché sia morto, vivrà?” Noi osiamo dire che il Salvatore vuole affermare “anche” questo, ma non soltanto questo; anzi vogliamo dire che queste parole, nel loro profondo significato, rappresentano il commento più convincente a tanti passi della Scrittura che vengono analizzati con difficoltà da molti lettori.
“Eravate morti…”; “Se uno è in Cristo è una nuova creatura…”; “Se uno non nasce di nuovo…” questi sono soltanto alcuni dei passi ai quali ci riferiamo e che le parole di Gesù chiariscono.
Ce una vita che non è vita perchè vissuta senza Gesù, lontana da Gesù; ma Gesù che è la vita offre a tutti la possibilità di trovare in Lui la vera vita.
Molti si chiedono che cos’è la vita e trovano pronti a rispondere il biologo, il filosofo, lo storico, ma non sappiamo quanti e fino a qual punto vengono soddisfatti da queste risposte. Una cosa sappiamo, purtroppo, che la totalità o quasi di coloro che, senza porre la domanda, hanno cercato di vivere intensamente la propria vita sono giunti alla conclusione con la delusione e l’amarezza nel cuore e se hanno avuto del coraggio hanno confessato di aver sprecato il tempo, le energie, l’intelligenza; insomma hanno confessato di non aver vissuto la vita. Di non possedere la vita.
Questo è vero anche per il classico “viveur” che spesso con cinismo e quasi sempre senza scrupoli ha cercato e provato le più ghiotte sensazioni e i piaceri più eccitanti… quanti di questi poveri infelici ridotti oltre che moralmente anche fisicamente ad essere delle larve conservano soltanto briciole di energia per confessare che hanno vissuto ingannando tutti… ma non sono riusciti ad escludere dall’inganno neanche loro stessi. Si sono inebriati ma non hanno vissuto, loro che sono stati chiamati uomini di vita.
Ma forse “vivono” coloro che hanno un ideale, che militano all’ombra di una bandiera, che perseguono uno scopo nobile? Non sarebbe difficile dimostrare che anche queste rispettabili categorie testimoniano con le loro esperienze, con le loro parole che non “vivono”, ma per noi è più semplice e più giusto ripetere le parole di Gesù: “Io sono la vita” e ripeterle per affermare che fuori di Lui non c’è vita vera, vita piena.
No! La vita non è soltanto esistere, vegetare; non è soltanto usare energie, intelligenza, volontà, ma è realizzarsi appieno ed appieno realizzare lo scopo di Dio. Gesù è la vita, perchè da Lui e in Lui nasce tutto questo.
Ecco perchè abbiamo detto che le parole del Maestro spiegano tanti passi della scrittura che non tutti e non subito comprendono. “Eravate morti…”, non avevate vita, ma Cristo vi ha risuscitato ed ora vivete in Lui. “Nati di nuovo” siete finalmente entrati nel Regno per vederlo, goderlo, viverlo. Parole rivolte, è ovvio, a coloro che hanno accettato la vita. Dalla morte alla vita; dalle tenebre alla luce: questa è l’esperienza di tutti quelli che hanno accettato Gesù Cristo.
Ma come possiamo spiegare in termini estremamente pratici questa realtà che consegnata ai filosofi diventa ermetica o accessibile soltanto a pochi iniziati? Forse nel più semplice dei modi e cioè esprimendo in sintesi quelle che sono state sempre e sono anche oggi le testimonianze dei veri cristiani e per veri cristiani intendiamo coloro che hanno accettato Cristo come via, verità e vita.
Il cristiano ha sempre affermato di non essersi mai pentito di aver fatta la sua scelta, se un pentimento affiora nella sua coscienza nasce dal fatto di non aver accettato prima il Salvatore. Non è questo il primo segno dimostrativo di una vera “vita”? Mai pentito! quanta differenza a confronto di tante esistenze anche celebri e clamorose, ma punteggiate di pentimenti e forse affogate miseramente nell’amarezza e nella delusione.
Il cristiano non si limita alla dichiarazione ricordata, ma è pronto ad aggiungere che con Cristo si è riempito ogni spazio della sua esistenza, ogni spazio di tempo, ogni spazio d’impegno. Non più vuoti, zone grigie; non più il senso della colpa per una vita inerte, infeconda, forse inutile.
Anche questa caratteristica mette in risalto l’essere di fronte al non essere… la vita contrapposta al semplice fenomeno sociale dell’individuo che si muove pigramente fra gli ingranaggi del genere umano.
Il cristiano proclama soprattutto la propria gioia, la propria felicità. Egli afferma che con Gesù ha realizzato un’allegrezza sconosciuta per il passato sconosciuta a coloro che pur hanno tutti i godimenti del mondo. Soltanto Gesù colma il cuore e satura l’intera personalità di allegrezza ineffabile.
Non stiamo affatto parlando di fenomeni propri dell’ascetismo più severo o del misticismo più rigoroso… abbiamo ricordate le esperienze del cristiano che in Gesù ha trovato vita, cioè che ha finalmente realizzato sé stesso, e dobbiamo aggiungere “Ha realizzato anche, anzi soprattutto, lo scopo di Dio”.
Mi rivolgo a coloro che leggono e che possiedono anche soltanto un briciolo di fede e con questa fiducia possiamo ricordare ancora una volta le parole di Agostino: “O Dio, tu ci hai creato per te…”
Non è necessario uno studio esegetico del primo libro della Bibbia o una dissertazione sull’antropologia per poter affermare che la vita dell’uomo ha un significato, potremmo quasi dire una spiegazione, soltanto in Dio. Staccato da Dio, l’uomo appare un atomo vagante nel pulviscolo cosmico, un accidente nel tempo, un fenomeno transitorio nel mondo fisico.
Ecco perchè non si spegne mai l’eco delle angosciose domande: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Ma queste domande ricevono la più chiara, convincente risposta in Gesù, che ripete: “Io sono la vita”.
Il cristiano sa e può dire: Sono un figlio di Dio. Vengo per generazione dall’Eden, ma per resurrezione dalla tomba vuota del Figlio di Dio morto per me e risuscitato per me. Vado, nel tempo, verso l’eternità, cammino nella redenzione verso la gloria.
Dichiarazioni di fede e di speranza che si appoggiano sul fondamento di una esperienza solida, profonda, ma anche testimonianza di una vita, di una vera vita vissuta in Dio e per Dio.
Sì, vogliamo anche dire che è vita immortale, vita eterna, ma senza cessare di affermare che è la “vita” che viene da Cristo e che è la sola “vita” nel significato pieno di questa parola. Non possiamo fare a meno perciò di rivolgerci alle folle sempre più numerose che cercano la vita per proclamare questa sublime verità. Cercate una via sicura, luminosa che conduca ad una meta desiderabile: Gesù è la via. Siete alla ricerca della verità, non deformata o inquinata, non mutilata o camuffata: Gesù è la verità.
Ma a voi tutti, e siete tanti, tanti da non potersi contare, che cercate la vita; forse soltanto quella nel tempo e la cercate nel vizio, nei piaceri o che la cercate fuori da quelli che considerate gli schemi superati di una morale arcaica, nel sesso, nella droga. Sì, a voi tutti ripetiamo: Gesù è la vita! Vi potete realizzare in Lui e in Lui trovare un impegno, uno scopo, una vera felicità.
E a voi che desiderate trovare la vita superando anche i confini del tempo, la vita dello spirito, quella che deve spaziare nell’infinito, nell’eternità e che forse l’avete cercata invano nella cultura, nella religione, nella riflessione; si, anche a voi ripetiamo: Gesù è la vita, la vita eterna!
Non vogliamo però lasciarvi con un arido enunciato teorico, ma mostrarvi in modo pratico il sentiero che può condurvi all’esperienza cristiana, cioè all’acquisto della vita che è in Gesù.
— Esaminate umilmente ed onestamente la vostra esistenza.
— Se riconoscete sinceramente che in voi manca la vita, perchè c’è il vuoto, l’insoddisfazione, il rimorso, la colpa, forse lo spavento e la disperazione.
— Volgete con lo sguardo, il desiderio, la preghiera verso quel Cristo sempre vivente, sempre presente.
— ChiedeteGli di perdonare i vostri peccati, cancellare il vostro passato e di fare il Suo ingresso nella vostra vita.
— Con la preghiera offrite una disponibilità vera, decisa, cioè abbandonatevi a Colui che vuol prendere possesso dal vostro cuore, affinché voi possiate possedere Lui… possiate possedere la vita. Amen!