IL PRIMO OPUSCOLO EVANGELICO

–  by Timothy Cross  –  Il primo opuscolo evangelico.  Il dizionario definisce un opuscolo  come “un breve trattato, che tratta in particolare un argomento religioso”. Nel corso degli anni ho dato e ricevuto molti opuscoli cristiani. Lo sapevate che il primo opuscolo cristiano è stata scritto da un non cristiano? Il primo opuscolo cristiano fu scritto da Ponzio Pilato, l’infame governatore della Giudea,  nel momento della crocifissione di Cristo.

Fu scritto i tre lingue. Quando il Signore Gesù fu inchiodato alla croce, Giovanni 19:19 ci dice che Pilato fece un’iscrizione  e la fece apporre sulla croce. Diceva “Gesù di Nazareth, IL RE DEI GIUDEI”. Giovanni ci dice inoltre che questo fu scritto in ebraico, in latino e in greco.  L’ ebraico era la lingua sacra della Scrittura e della sinagoga, il latino la lingua dei Romani che avevano il dominio su Israele, e il greco era il linguaggio universale, la lingua parlata ai giorni dell’impero Romano di quel tempo. Essendo scritto in tre lingue l’opuscolo era quindi universalmente comprensibile. Pilato ha attirato l’attenzione – anche se involontariamente – sul Salvatore dell’universo. Alcuni anni più tardi, Giovanni dirà: E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. (1 Giovanni 4:14).

Uno dei ladroni crocifissi insieme al Signore Gesù lesse il trattato di Pilato e fu salvato . Un re implica un regno. Girandosi verso il Re Gesù, lo implorò di avere pietà, e di essere accolto nel suo regno. E Gesù lo  fece.  Più tardi in quello stesso giorno, quel criminale crocifisso era veramente con il Salvatore in paradiso. Il suo viaggio dal patibolo alla gloria è inspiegabile se la salvezza non è esclusivamente per la grazia di Dio, per mezzo di Gesù Cristo.  Tutti i quattro evangelisti parlano del “primo opuscolo del Vangelo”. Se mettiamo insieme tutti i riferimenti, vediamo questo pienamente: “Questo è Gesù di Nazareth, IL RE DEI GIUDEI” (Matteo 27:37 , Marco 15:26 , Luca 23:38 , Giovanni 19:19 ) . Da queste parole possiamo notare:

UNA PERSONA ILLUSTRE.  “QUESTO E’ GESU’”. Al centro della fede cristiana troviamo una persona -. Una persona storica, ma nello stesso tempo una persona che trascende la storia     Ci riferiamo alla persona di Gesù, il Figlio eterno di Dio, che “per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria

e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato”,(credo niceno-costantinopolitano). Il nome “Gesù” significa “Salvatore”, così vediamo che la persona e l’opera di Cristo sono intimamente e indissolubilmente legate. “Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai loro peccati ” (Matteo 1:21). Ed Egli era sulla croce, proprio sotto questo primo trattato Evangelico, ed è lì che Gesù di fatto ha ottenuto la salvezza del suo popolo: per questo Pietro dirà: “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati  guariti.” ( 1 Pietro 2:24 ).

UN POSTO DISPREZZATO.  Il trattato di Pilato dichiara “QUESTO E’ GESÙ DI NAZARET”. Nazareth è una cittadina nel nord di Israele. Questo sottolinea la storicità del vangelo. Nazareth esiste ed è visitata fino ad oggi. Il Vangelo si occupa di eventi reali nel tempo e nello spazio.  Nazareth era il luogo del concepimento di Gesù e della sua formazione. Eppure Nazareth era un luogo disprezzato. Un proverbio popolare recitava così: “Può venire qualcosa di buono da Nazareth?” ( Giovanni 1:46 ).  Anche Gesù è stato “Disprezzato e abbandonato dagli uomini “( Isaia 53:3 ). Questo rifiuto è culminato con la sua crocifissione, dove è stato  abbandonato anche da Dio Padre, perché Egli portava la condanna ed il peccato del suo popolo.  Ma per il suo abbandono il credente ha ottenuto la riconciliazione, per la sua morte abbiamo ricevuto vita eterna, la sua condanna ha prodotto la nostra divina giustificazione.

UN PRINCIPE DIVINO. L’opuscolo che Pilato scrisse chiamava Gesù “IL RE DEI GIUDEI”. La conoscenza di Pilato della Scrittura è incerta, ma, per l’autorità della Bibbia, possiamo affermare che la regalità di Gesù è un aspetto del suo essere il Messia.  Come il Messia che unisce il triplice ufficio di profeta, sacerdote e re nella sua unica persona . Ma paradossalmente, qui abbiamo un Re crocifisso. Un conquistatore in apparenza  conquistato…

La debolezza e la povertà del Calvario sono, paradossalmente, la potenza di Dio per la salvezza, che conferisce al credente la ricchezza della redenzione divina. Gesù è veramente “IL RE DEI GIUDEI”.     Più di questo, la Bibbia lo descrive come il “Re dei re e Signore dei signori” (Apocalisse 19:16), e davanti a Lui  un giorno ogni ginocchio si piegherà.     Pilato, senza rendersene conto, ha dato al mondo il primo di molti opuscoli evangelici. Ha richiamato l’attenzione su Gesù di Nazareth, il re dei Giudei, crocifisso e incoronato.     Tutti i veri trattati cristiani e ogni vera predicazione del Vangelo cercano di fare lo stesso. “Noi predichiamo Cristo crocifisso … potenza di Dio e sapienza di Dio” (1 Corinzi 1,23-24).

C’è vita per uno sguardo al crocifisso,
C’è vita in questo momento per te;
Poi guarda, peccatore, guarda a Lui e sarai salvato,
da Colui che è stato inchiodato sulla croce.  

Fonte: Evangelical Times  –  Le immagini sono il frontespizio di alcuni opuscoli cristiani