di Agostino Masdea – Il libro di Ruth è molto breve, ma è una storia interessante e significativa. Due donne, una suocera e una nuora, Ruth e Naomi, entrambe vedove, uniscono la loro vita in un legame spirituale e di affetto sincero che lascerà un segno indelebile nella storia del popolo di Dio.
In questo libro si mescolano speranze e delusioni, gioie e amarezze, emozioni e sentimenti, che lasciano una profonda impressione dal punto di vista umano, ma che offrono nello stesso tempo preziose lezioni spirituali per la nostra vita.
Un giorno Benjamin Franklin, quando era ambasciatore in Francia, lesse il libro di Ruth in un Club di intellettuali. Franklin cambiò i nomi, per non far capire che si trattasse di una storia biblica, e quando fini gli elogi e le lodi si sprecarono; quegli uomini dissero che era una delle storie più belle che avessero mai sentito. Chiesero la fonte di un racconto così bello, e Franklin, con enorme soddisfazione non esitò a dire che era la Bibbia, il libro che tutti loro disprezzavano.
Naomi, dopo la morte del marito e dei suoi figli, si ritrovò sola in quella terra straniera. Ogni sua speranza era persa, ogni fonte di aiuto scomparsa. Il suo spirito era afflitto, la sua condizione quasi disperata.
Ci possono essere momenti difficili, tempi di prova e di grande sofferenza, ma poi Dio si ricorda sempre dei Suoi figli. Quando Naomi decide di tornare a Betlemme scoprirà che Dio non solo non l’aveva abbandonata ma aveva ancora un piano eccellente per la sua vita. Naomi fu lo strumento che Dio usò perché Ruth sposasse Boaz, che fu il bisnonno del re Davide, e quindi queste due donne entrarono nella dinastia che porterà al Messia: Gesù Cristo, figlio di Davide. Vi invito a leggere il libro di Ruth, il libro della speranza.