IL CORAGGIO DELLA FEDE

di Agostino Masdea  –  Nel libro di Daniele troviamo la storia di tre giovani ebrei, Shadrach, Meshac e Abednego. Ricoprivano incarichi di prestigio nell’amministrazione del regno di Nabucodonosor e quando questi emise un decreto che imponeva a tutti i sudditi di prostrarsi ed adorare la statua d’oro che aveva fatto erigere, pena essere bruciati vivi in una fornace, si trovarono davanti ad una scelta.

È notevole il coraggio con il quale risposero alle minacce del re: “Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re. Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l’immagine d’ oro che tu hai fatto erigere”. Daniele 3:17-18

Mi chiedo a volte come reagiremmo noi in una situazione simile. Non si trattava di perdere il lavoro, o il rischio di finire in prigione, si trattava della loro stessa vita. Come cristiani non possiamo scendere a compromesso per paura delle conseguenze che potrebbero portare certe decisioni. Ci sono sfide davanti a noi che richiedono coraggio. Non possiamo agire in conflitto con i nostri valori, con la nostra coscienza e soprattutto con la parola di Dio solo perché c’è un rischio che non possiamo calcolare in anticipo.  

Quello che dovremmo sempre fare è fidarci di Dio. L’apostolo Pietro scrive: “E chi vi farà del male, se voi seguite il bene? Ma, anche se doveste soffrire per la giustizia, beati voi!” 1 Pietro 3:13-14

Dio, a volte, mette alla prova la nostra fede. Rimaniamo fermi nella Sua volontà, evitiamo ogni tipo di compromesso, e ciò che accadrà sarà qualcosa che non solo Lo glorificherà, ma l’unico rischio che correremo sarà quello di scoprire che Egli è stato con noi anche nella fornace. Faremo così delle esperienze che segneranno sorprendentemente ed indelebilmente la nostra vita.