di Agostino Masdea – “Il braccio dell’ Eterno è forse raccorciato? Ora vedrai se la mia parola si adempirà o no”. Numeri 11:23 – Una domanda alla quale non è difficile dare una risposta immediata. Almeno per il credente. Cosa vuol dire questa domanda? Chiede se le capacità di Dio possano essere limitate, ridotte o impedite da qualcuno o da qualcosa, e se Egli sia in grado di mantenere la Sua parola e le Sue promesse.
Quando la Bibbia parla del “braccio dell’Eterno” o della “mano dell’Eterno” generalmente si riferisce alla Sua potenza e al fatto che per il Signore nulla è impossibile. Il concetto viene ripetuto in Numeri 23:19 “Dio non è un uomo, perché possa mentire, né un figlio d’ uomo, perché possa pentirsi. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha dichiarato una cosa, non la compirà?”
Spesso come uomini facciamo l’errore di pensare a Dio come ad un uomo come noi. Limitati, deboli, fragili creature che la Bibbia paragona a fili d’erba, che la mattina sono verdi e fiorenti e la sera già secchi e cadenti. Ma Dio è Dio, e come disse Gesù stesso: “Per gli uomini questo è impossibile, ma per Dio ogni cosa è possibile”. Matteo 19:26
La potenza e la forza del Suo braccio si dimostrano in salvezza, guarigione, grazia e aiuto propizio. Perciò, non limitiamo Dio con la nostra mancanza di fede, come fecero gli israeliti nel deserto, e non identifichiamo la potenza del Suo braccio solo nei miracoli di guarigione fisica, ma ricordiamo che il più grande miracolo compiuto in ognuno di noi è quello della salvezza.
Il Suo braccio si dimostra potente ogni giorno in nostro favore quando ci tira fuori dalla fossa dello scoraggiamento, quando consola i nostri cuori feriti dalle battaglie della vita, quando in maniera sorprendente trasforma situazioni e circostanze intorno a noi, e tutto questo non è poca cosa, ma lo diventa se paragonato alla nostra salvezza: “Ecco, la mano dell’ Eterno non è troppo corta per salvare…” Isaia 59:1