I BRILLANTI DELLA CORONA

di  ROBERTO BRACCO   –  Quando sorgerà la mattina radiosa della gloria; quando Gesù Cristo ritornerà a prendere la Sua chiesa… ci saranno delle sorprese scon­volgenti; alcune saranno liete, altre saranno drammatiche. Dio farà “conoscere” chi è Suo e chi è santo!  Oggi il trionfo della falsità e dell’ipocrisia riesce ad alterare agli occhi nostri le realtà del mondo ecclesiastico ma allora tutto apparirà nella sua reale fisionomia. Oggi soltanto Dio conosce perfettamente “tutti” quelli che sono Suoi (2 Timoteo 2:19) ma domani Egli li farà conoscere a tutto l’universo; li manifesterà come un” tesoro tenuto in serbo” (Malachia 3:17).

Molti nomi sconosciuti, molti credenti ignorati, molti membri di chiesa inconsiderati usciranno domani dallo scrigno di Dio e saranno presentati come i brillanti della Sua corona di gloria. Mentre nessuno badava a loro e si accorgeva di loro, Dio li seguiva con il suo occhio (Proverbi 15:3) e li ascoltava attentamente mentre [wpdm_file id=82] ragionavano di cose grate al suo cuore ( Malachia 3:16).

Lo stesso Dio che ha scelto Noè nel mezzo di una generazione corrotta che ha salvato Lot dal seno di una terra contaminata, che ha sempre veduto e protetto il giusto nel mezzo degli empi, farà” conoscere” coloro che sono stati “sconosciuti” agli uomini, ma non sono stati ignorati da LUI…  Domani, quando l’Eterno farà “conoscere” quelli che sono suoi, quelli che sono santi, tanti nomi illustri saranno eclissati e tante per­sonalità eminenti saranno inghiottite dallo stesso baratro che si è aperto per ricevere i rivoltosi capeggiati da Core (Numeri 16:31).

Guai agli ipocriti, ai bugiardi, agli istrioni…i loro splendici abiti religiosi saranno stracciati dalla mano di Dio ed essi appariranno in tutta la loro lebbrosa, ripugnante nudità. In quel giorno i canti squil­lanti e le recitazioni religiose saranno legate in un fascio con le quali­fiche ecclesiastiche e le opere meritorie saranno gettate nell’inferno e tutti coloro che erano vestiti ed ornati soltanto di queste cose saranno “presentati” da Dio per quelli che sono, per quelli che “realmente sono…”  Quelli che stavano più in alto conosceranno l’urto di una più terribile caduta e quelli che meglio avevano saputo mascherare la propria iniquità sentiranno più cruda l’onta della rivelazione.

Dio farà conoscere i suoi, i santi, e li farà accostare a Se per acco­glierli nelle braccia dell’eternità e della gloria. Non vogliamo polemizzare con un sedicente mondo religioso che è collocato più nella politica che non nella vocazione cristiana, ma forse vedremo eminenti titolati che oggi hanno saputo imporre il proprio nome e la personalità rovesciati domani dal loro trono di gloria ecclesiastica e gettati nel fango dell’obbrobrio del tormento.

Avevano saputo conquistare il loro grado e il loro posto nell’esercizio di una diplomazia religiosa tanto abile quanto spregiudicata; avevano saputo vincere resistenze e comporre opposizioni mediante le più generose e ipocrite concessioni, avevano anche, naturalmente, saputo spezzare crudelmente gli ostacoli non altrimenti eliminabili…ed ora??? Tutte le fatiche, tutta la gloria, tutte le conquiste…appariranno sol­tanto per dirci che “Dio non li conosce”(Matteo 7:23).

Vedremo anche coloro che hanno accettate le “generose concessioni” dei diplomatici della religione; coloro che hanno accettato qualifiche, ministeri e servizi che non venivano offerti da DIO e che non servivano per esaltare l’Eterno, ma venivano offerte dall’uomo e servivano soltanto per soddisfare le più basse aspirazioni dell’ambizione umana o per appagare le più umane esigenze della personalità; vedremo costoro denudati dei loro abiti e presenti con il marchio dei loro scopi carnali e peccaminosi, vedremo quei credenti ipocriti che oggi ostentano la loro santità e la sbandierano come il più glorioso fra i vessilli, messi severamente da parte dalla mano dell’Eterno, domani, quando Dio raccoglierà tutto il grano per essere posto sul suo granaio. (Matteo 13:50).

Avevano tanto faticato per farsi un nome illustre, una fama brillante; non avevano risparmiate apologie, non avevano risparmiato manifestazioni di zelo e di religiosità, non avevano neanche risparmiate opere messe bene in evidenza, e soprattutto non avevano risparmiato una sistematica opera di calunnia e di maldicenza perché nella denigrazione e nella distruzione degli altri fosse esaltata la loro santità…ed ora????

C’è soltanto un mucchio polveroso di rovine che ci dice che quella non è la santità che “Dio conosce”; non è quella santità modesta, sincera, pura che non esalta l’uomo, ma Dio e che non cerca la gloria di quaggiù, ma vive fiorendo e fruttificando per la gloria di lassù. Vedremo, vedremo, vedremo!!!

Il giorno del Signore sarà un giorno di sorprese e queste saranno tanto più sconvolgenti quanto gli uomini si saranno abituati a dar valore alle realtà che Dio giudica prive di valore e a non dar valore alle realtà che Dio dichiara preziose agli occhi suoi.  La tattica dell’inferno mira ad un suo scopo ben definito, quello di sostituire ciò che è reale con ciò che è apparente e questa tattica rappresenta oggi il programma del diavolo nel seno della chiesa.

Il tentatore vuole abituare i cristiani a dare valore ai titoli, alle ricchezze, alle qualifiche, alle parole, alle manifestazioni esteriori di religiosità, e vuol far dimenticare l’importanza della vocazione, della chiamata, della sincerità, del timore di Dio… della guida di Dio…  quanto più i cristiani si abitueranno a considerare la religione dal punto di vista consigliato dal diavolo, tanto più saranno grandi e sconvolgenti le sorprese che si riceveranno in quella mattina radiosa della gloria.

E’ triste vedere lo spettacolo desolante di un popolo che si chiama cristiano e vive come se la propria speranza fosse soltanto entro il ristretto limite della vita terrena eppure è lo spettacolo che s’incontra più facilmente nelle chiese dove tutto si svolge come se il “Signore non dovesse mai apparire”…  I cristiani, proprio i cristiani, cercano gloria “oggi”, applausi “oggi”,  benessere “oggi”, supremazia “oggi”, godimento “oggi”, e “tutti” si sentono grandi, importanti, “tutti” si sentono santi, anzi più santi di “tutti”.

Mentre questo popolo si muove, si agita; mentre le competizioni e le concorrenze, i conflitti e le manovre s’intrecciano, mentre tutto è “apparente” fervore religioso e tutto è “illusorio” progresso ecclesi­astico una voce potente ci ricorda:  “Domattina il Signore farà conoscere chi è Suo e chi è santo e lo farò accostare a se.”