GOLGOTA DIMENTICATO

di J. R. GSCHWEND – Missionario in AFRICA per più di 70 anni.  –  Milioni di uomini e donne di tutte le classi sociali e di tutte le nazioni, piangono e piangeranno ancora amaramente, perché si sono dimenticati del Golgota e del Figliuolo di Dio che offri per la loro salvezza, nei giorni della sua carne, preghiere, supplicazioni con alte grida e con lacrime (Ebrei 5.7). Migliaia di persone piangono perché non hanno mai pianto e non hanno mai versato lacrime di pentimento ai piedi della Croce.

Durante un convegno pasquale, a Johannesburg, lo Spirito Santo convinse centinaia e centinaia di anime del proprio peccato, della propria incredulità, della giustizia e del giudizio. Donne e uomini, giovani ed anziani erano radunati per rammemorare il Golgota. Era un venerdì santo, il giorno in cui oltre tremila persone piangevano nella presenza di Dio, sopraffatti dall’amore che Egli mostrò sul Golgota. Nello stesso tempo pioveva a dirotto come se la natura, insieme a noi, piangesse ricordando il Golgota. La gioia che segui al pianto amaro del venerdì, a Pasqua, fu veramente un pregustare la gioia celeste, perché l’Agnello di Dio aveva tolto il peccato del mondo.

In quel giorno indimenticabile, mi fu data una chiara visione celeste. Vidi moltitudini di gente d’ogni razza e d’ogni lingua che si trovavano in gran tristezza. Alcune donne facevano cordoglio per la perdita dei loro mariti e dei loro figli. Vidi uomini che piangevano sulle rovine delle proprie case distrutte e le loro famiglie disperse. Un quadro triste rappresentante una guerra con le sue paurose conseguenze. Altra gente portava i segni della fame, della povertà, delle sofferenze e della peste. Vidi ancora altri che si davano alla concupiscenza, alla danza, ai vizi dell’alcool e alla fornicazione. Tutta questa gente con le spalle rivolte alla Croce che si ergeva al centro, guardava verso la perdizione. Tutti questi increduli portavano il segno della morte. Essi avevano davanti agli occhi le tenebre e l’oscurità si condensava dinanzi a loro, come una terribile nuvola sulla quale si ergeva uno scheletro, simbolo della morte, mentre a migliaia precipitavano nell’abisso. Poi vidi una grande freccia bianca apparire dalle nuvole sopra questa gente, con su scritto “Golgota dimenticato”. Alle spalle della moltitudine questa freccia indicava la Croce.

Era come se milioni di uomini piangessero amaramente per la loro triste sorte, disperassero nella tribolazione, perché non avevano mai pianto ai piedi del Golgota. Non conoscendo il proprio peccato, essi non se ne pentirono, n scaricarono mai il fardello dei propri peccati, ai piedi della Croce; ed invece di convertirsi e voltar le spalle al peccato ed al mondo, avevano voltato le spalle a Dio. All’altro lato della Croce v’era seduto un gran numero di persone felicissime: anime nate di nuovo. La celeste beatitudine e la gioia del Signore risplendeva nei loro occhi, come se il cielo stesso si rispecchiasse sul loro viso, mentre essi guardavano la Croce del Golgota. I loro corpi pieni di vigore manifestavano una pace divina. Dall’alto scendeva una luce dolce, ma chiara, che usciva da una colomba (simbolo dello Spirito Santo). Questo fiume di luce lambiva maggiormente la Croce dove i peccatori pentiti trovavano remissione e purificazione dei peccati e deponevano il loro fardello ai piedi di Essa.

Il Figliuolo di Dio, con la sua morte sulla Croce, espiò tutta la colpa dei peccatori e cancellò tutto con il Suo sangue, perciò nelle Sue lividure essi trovarono guarigione. Sopra la Croce vidi Cristo Gesù risorto, innalzato nel cielo, che stendeva le Sue mani trafitte verso i redenti e sorrideva ai Suoi santi, i quali erano rivestiti di vesti bianchissime e della Sua giustizia. I redenti guardavano a Lui e vedevano la scritta: Pace a voi, io vengo presto e con me la retribuzione. Vidi allora il sole e la luna e mi parve come se si chinassero di fronte al Creatore. Guardando meglio ebbi l’impressione che le colline cominciassero a danzare di gioia, perfino i monti pareva che giubilassero e gli alberi, sui prati, cominciassero a battere le mani col fogliame come scrive il profeta Isaia nel cap. 55.12: “Si, voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace. I monti e i colli daranno gridi di gioia dinanzi a voi e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani”.

Iddio non è indifferente davanti alle nostre difficoltà e alle nostre tribolazioni. Già avanti la fondazione del mondo, Egli nella Sua prescienza, provvide al nostro benessere spirituale e materiale e soprattutto nel dono ineffabile del Suo Unigenito Figliuolo che diede, affinché chiunque crede non perisca ma abbia vita eterna. Egli non si dimentica di noi, ma noi ci dimentichiamo di Lui e del Suo amato Figliuolo nel quale abbiamo, mediante il Suo Sangue, la redenzione e la remissione dei peccati (Efesini: 1.7). Dimenticarsi di Dio e voltargli le spalle, vuol dire abbandonare la fonte di vita, abbandonare la luce e l’amore divino. Dimenticarsi di Dio e della Sua meravigliosa redenzione preparata per noi, vuol dire: morte eterna e scelta della perdizione eterna invece di entrare nella vita e nella pace eterna, vuol dire ancora: fare un patto consapevolmente con l’inferno invece di possedere il cielo; e preferire la condanna e la tribolazione eterna invece della felicità divina.

Dimenticarsi di ci che Dio preparò sul Golgota, dando il Suo Unigenito Figliuolo che non conobbe mai il peccato, ma che si fece peccato per noi, affinché diventassimo giustizia di Dio in Lui, significa rifiutare la mano redentrice di Gesù che è stesa per tirarci fuori dal fango del peccato. Invece di credere in Dio e di porci sulla roccia della salvezza, noi ignoriamo il Suo amore e disprezziamo la completa opera di redenzione che ci purifica da ogni peccato. Dimenticarsi del Golgota inoltre, vuol dire rifiutare il pane e l’acqua della vita e con ci privarsi dell’unica possibilità della liberazione dello spirito, dell’anima e del corpo nostro, la fatale disubbidienza verso il Pastore divino il quale sacrificò la Sua vita per le pecore. Dimenticarsi tutto ciò, è come l’andare di una pecora smarrita verso il lupo rapace che vuole sbranarla. Cosi andiamo in rovina, tra le spine di questo mondo e si apre per noi l’infinito, l’eternit dove sarà il pianto e lo stridore dei denti.

Mentre il buon Pastore ci offre di portarci nei verdeggianti pascoli e lungo le acque quiete in modo che possiamo dire col salmista: Certo bene e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita ed io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni. Dovremmo dimenticarci dunque del Golgota?

VOLTATO VERSO L’INFERNO

Nel Salmo 9.17 leggiamo: “Gli empi se ne andranno al soggiorno dei morti, se tutte le nazioni dimenticano Iddio”. Dopo che Dio ebbe introdotto il popolo d’Israele nel paese promesso, conducendolo attraverso il deserto con segni e prodigi, esso dimenticò il suo Dio, servendo i demoni e gli idoli. Perciò l’Eterno dovette dire: “Israele ha abbandonato l’Iddio che l’ha fatto e ha sprezzato la Rocca della sua salvezza (Deut. 32.13-18). L’ira divina si accese contro di esso. Se noi dimenticheremo l’opera d’amore del Golgota servendo il peccato e la nostra concupiscenza, correremo tra le braccia della tribolazione. Questo vale, sia per le singole persone, sia per le intere nazioni. Ne abbiamo prove sufficienti in tutta la storia dell’umanità. Le guerre, l’odio dei popoli, il basso concetto morale della gente e l’ateismo che si va diffondendo, come pure le chiese che si rendono sempre più conformi al mondo, sono il risultato dell’empietà umana che ha dimenticato il Golgota.

RICORDATI DEL GOLGOTA E VIVRAI!

RICORDATI oggi dei tuoi peccati. RICORDATI che la tua vita non è che un vapore che svanisce. RICORDATI di Dio nella tua giovinezza. RICORDATI dell’opera di Dio. RICORDATI che non sei altro che polvere. RICORDATI della moglie di Lot. RICORDATI che il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù”. RICORDATI che siamo destinati a morire una volta, dopo di che sarà il giudizio. RICORDATI della parola detta da Gesù: “Chi crede in me ha la vita eterna, ma chi non crede nel Figliuolo di Dio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resterà su di lui”. (Giovanni 3.36). RICORDATI che la via larga, la via di quelli che si sono dimenticati di Dio, conduce alla perdizione, invece la via stretta della Croce è la via che dà l’eterna felicità e porta nella città celeste. RICORDATI che ancora oggi Gesù esclama: “Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati ed io vi dar riposo”. RICORDATI che Dio è ancora lo stesso che perdona I peccati e guarisce le malattie. Se ti accosti a Lui con umiltà (Salmo 103.3).

Non dimenticare ci che Egli ha fatto per te, perché se noi Gli confessiamo i nostri peccati, Egli è giusto e fedele di rimetterceli, e purificarci da ogni iniquità. NON DIMENTICARE che Dio dice: “Dammi figliuolo, dammi figliuola il tuo cuore ed io ti darò un nuovo cuore ed un nuovo spirito, cioè lo Spirito Santo. Non confidare nel tuo cuore ingannatore perché cosi fanno solo gli stolti. RICORDATI che il cuore dell’uomo è oltremodo ingannevole tanto che nessuno può scrutarlo se non Dio (Geremia 17.9- 10, Marco 7.21-23). RICORDATI che la cosa migliore che si possa fare è seguire l’esempio del re Davide che disse: “O Dio crea in me un cuor puro e rinnova in me uno spirito ben saldo” (Salmo 51 ). RICORDATI che chi non rinnegherà il suo peccato non sarà grato a Dio, chi per confesserà la sua nullità troverà misericordia perché Dio dice: “Anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve”. RICORDATI: Dio non può mentire perciò possiamo confidare ciecamente nella Sua Parola. Gesù ci esorta a non dimenticare la Sua Parola.

Nell’Apocalisse 2.4-5, il Signore rimprovera la Sua Chiesa perché aveva lasciato il primo amore: “RICORDATI dunque da dove sei caduto e ravvediti e fa le opere di prima”. Caro amico convertiti a Dio. Volgiti a Cristo a chiediGli perdono dei tuoi peccati. RICORDATI che Gesù mori al tuo posto, li sul legno della maledizione. RICORDATI che Egli risuscitò dalla morte, sali al cielo e presto, ben presto, Egli ritornerà, RICORDATI: Oggi è il giorno della grazia, domani potrebbe essere troppo tardi. Iddio dice: “Oggi se udite la mia voce non indurite i vostri cuori”. Satana dice: “Domani”, ma Dio dice: “Oggi”. RICORDATI che fra non molto Dio chiuderà la porta della grazia aperta da circa duemila anni, come Egli stesso chiuse la porta dell’arca di Noè prima che venisse il diluvio.

LIBRO DI MEMORIE

Dio ha un libro dove conserva il ricordo di quelli che temono il Signore e si ricordano del Nome Suo Santo (Malachia 3:16). Dio sapeva quanto presto l’uomo si sarebbe dimenticato delle cose spirituali, perciò Egli ci diede un libro per conservarne il ricordo: La Bibbia la Sacra Scrittura ispirata dallo Spirito Santo (2 Pietro 1.19-21). “Perciò abbiamo la parola profetica più ferma, alla quale facciamo bene a prestare attenzione, come se fosse una lampada splendente in luogo oscuro”. RICORDATI che Gesù disse: “Chi crede in Me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. RICORDATI perciò della Parola di Dio perché in Essa troviamo la vita (Giovanni 5.39; 7:37-38).

CENA DI RAMMEMORAZIONE

In modo che non ci dimenticassimo del Golgota del Signore oltre alla Sua Parola, ordinò ai Suoi fedeli una Cena di rammemorazione: La Santa Cena. “Il Signore Gesù nella notte che fu tradito, prese il pane e dopo aver reso grazie, lo ruppe dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi, fate questo in memoria di me. Parimente prese il calice dicendo: Questo è il sangue del nuovo patto, fate questo in memoria di me”. (1 Cor. 11.25).

SPIRITO DI RICORDANZA

Oltre a questo, Dio mandò il Suo Spirito Santo. Secondo la Parola del Signor Gesù. Questi ci fu mandato perché ci ricordasse, la salvezza eterna compiuta sul Golgota. Nel vangelo di Giovanni 14.26 leggiamo: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel Mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che vi ho detto”. Dio fece del tutto per aiutarci a ricordare i Suoi insegnamenti che noi tanto facilmente dimentichiamo. Perciò per noi è di grande importanza leggere la Bibbia ogni giorno e di partecipare molto spesso alla Cena del Signore e, soprattutto, ricevere lo Spirito Santo perché Egli dimorando in noi ci ricordi del continuo la Sua Parola, in modo che non siamo soltanto uditori, ma facitori volenterosi.

NON DIMENTICARE ALCUNO DEI SUOI BENEFICI (Salmo 103:2)

Con il Suo l’aiuto, confesso: NON DIMENTICHERÒ MAI la Tua Parola. Non voglio dimenticare quanto Ti è costata la mia salvezza. NON VOGLIO DIMENTICARMI di Gesù che lasci la Sua gloria prendendo forma d’uomo e nacque in povertà perché voleva aiutare me. NON VOGLIO DIMENTICARE che Egli portò i miei peccati, le mie malattie, sul legno della maledizione; che io trovo guarigione nelle Sue lividure e che per il Suo sangue versato sulla Croce, io sono purificato da tutti i miei peccati. Gesù, il Figliuolo di Dio, nel Getsemani supplicò Dio per me nella Sua lotta angosciosa, tanto che, il Suo sudore divenne come grumoli di sangue. NON POSSO DIMENTICARE la flagellazione che subì, il Suo capo cinto di una corona di spine, gli scherni, le umiliazioni ed infine i chiodi crudeli che Gli forarono le mani ed i piedi. Perché ebbi questo privilegio di vedere per rivelazione divina il Figliuolo di Dio inchiodato sulla Croce per me Vederlo così profondamente sfigurato dalle sofferenze fisiche e psichiche, la faccia insanguinata lasci in me un’impressione indelebile, e rinforza molto la mia certezza che Egli soffri tutto questo per me e per te. Egli, l’Agnello di Dio esclamò prima di spirare: “TUTTO È COMPIUTO”. Fu seppellito, risorse gloriosamente e poi sali nel cielo e ci promise di ritornare con gloria e potenza. NON DIMENTICO la Sua preghiera sacerdotale: “Padre io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dato, affinché vedano la gloria che Tu mi hai dato (Giov. 17.24).

CIO’ CHE DIO DIMENTICA

Per amore di Gesù sulla base del sacrificio del Golgota, Iddio ha promesso di perdonare i nostri misfatti e di non ricordarsene più. “Tutti Mi conosceranno, dal più piccolo al più grande dice l’Eterno, poiché IO perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato”. (Geremia 31.33-34). Perciò anche noi vogliamo perdonare i misfatti dei nostri nemici e DIMENTICARCENE. Si, Dio ci esorta perfino di lasciare amici e patria per amor Suo per poter prendere il nostro diletto in Lui ed Egli in noi.

IL GOLGOTA NON SARA’ MAI DIMENTICATO

Le singole persone o popoli interi possono, attualmente, dimenticare il Golgota e perire. Dio per non si dimenticherà mai di ci che ha fatto per noi. “Una donna dimentica ella il bambino che allatta cessando d’aver pietà del frutto delle sue viscere Anche se le madri dimenticassero i loro figli io non dimenticherò te. Ecco, lo ti ho scolpita sulle palme delle mie mani”. (Isaia 49.15-16). I segni dei chiodi nelle mani e nei piedi di Gesù rendono testimonianza del Suo amore per tutta l’eternità. Essi sono una continua testimonianza contro satana, il nostro accusatore, ed una prova evidente nel giorno del giudizio. “Egli ci ha comprati a Dio col Suo sangue, gente d’ogni tribù, d’ogni lingua, d’ogni popolo, d’ogni nazione e ci ha fatti per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti”. (Apoc. 5:9-10).

Per quelli che temono il Signore e si RICORDANO del Suo Nome, è scritto un libro di memorie: “Rallegratevi poiché i vostri nomi sono scritti nel Libro della vita e nel cielo”.