di D. L. Moody – “Gli stranieri divorano la sua forza, ma egli non se ne accorge;” (Osea 7:9;11) –
Cosa può indebolire spiritualmente, quanto il potere del peccato? E’ stato così con Israele, e così sarà sempre anche con noi. Condividere relazioni con “gli stranieri” divora la nostra forza. Avete mai visto una torta, cotta solo a metà? A che serve? E a che serve un cristiano mondano sviato?
“Gli stranieri divorano la sua forza” parla dell’impotenza di qualcuno sotto il peccato. La regola è, primo, alla conversione Dio ci porta fuori da questo mondo perverso, e secondo poi ci rimanda in esso. Non per essere del mondo, ma per essere luce in esso, e per tirare altri fuori da esso.
“L’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio“. E’ come l’edera con la quercia. L’edera può dare alla quercia una magnifica, bella apparenza, ma per tutto il tempo si nutre della sua linfa vitale.
La prossima immagine parla delle conseguenze: Efraim è una colomba stupida, senza intendimento” (vs 11); qualcuno legge “con una sola ala“, e cioè incapace di volare. Pertanto, dove c’è il peccato, non c’è forza per alzarsi e allontanarsi dal pericolo.
E’ proverbiale che le colombe, quando inaspettatamente succede loro qualcosa, rimangono come insensate, e non hanno la forza di fuggire dal pericolo, ma sembra che inevitabilmente vi cadano dentro.