“ESAMINATE VOI STESSI”

 – di Roberto Bracco –   La vita cristiana esige coraggio perché impegna il credente fino alle estreme conseguenze, in tutte le sfere del sentimento, del pensiero, dell’azione. Perciò non possiamo meravigliarci se il cristiano viene posto difronte all’imperativo: «Esaminati».

Qualche volta, ma non sempre, ci vuole coraggio anche per esaminare gli altri, basta però una dose di coraggio che è sempre possibile trovare a livello naturale. Per esaminare la propria vita, invece, è indispensabile quel coraggio che deriva interamente dallo Spirito di Dio; ovviamente ci riferiamo ad un esame in relazione a Dio.

Ogni individuo può analizzarsi rispetto a se stesso o confrontarsi con la società ; può indagare qual è la sua collocazione fra gli uomini, quale il risultato delle sue imprese, il successo dei suoi programmi… può cercare di sapere sé è un vincitore od un fallito, un vinto… per fare questo bastano il suo acume, il suo coraggio, ma già l’uomo che ancora lontano vuol sinceramente chiedersi quale il suo rapporto con Dio, ha bisogno di assistenza divina per spingere fino in fondo le implicazioni del suo quesito.

Il cristiano quindi che raccoglie umilmente l’esortazione ad «esaminarsi» deve fare appello a tutto il coraggio che può realizzare nella grazia e nello spirito di Dio. Metaforicamente può essere assomigliato al chirurgo che si accinge ad affondare il bisturi nella propria carne consapevole di poter compiere sconvolgenti scoperte: forse un cancro sviluppatosi sordidamente e che ormai insidia da vicino organi vitali ; la metafora sembra troppo ardita, ma abbiamo conosciuto personalmente un cardiologo che, colpito da malore, ebbe il coraggio di effettuare su se stesso, con l’aiuto di un’infermiera, un elettrocardiogramma e leggere la sentenza che pronunziò fermamente e freddamente alla sua assistente «Ho soltanto mezz’ora di vita ».

«Esaminati!» Esaminati nei sentimenti, nei pensieri, nelle azioni, quelle che pochi o nessuno conoscono e vedono; esaminati alla luce della Parola di Dio, lasciati attraversare e rendere trasparente dallo Spirito Santo. Quindi accantona i tuoi alibi e le tue giustificazioni ed ignora le valutazioni di qualsiasi genere, espresse da coloro che ti stanno vicino, che ti conoscono più o meno bene.

Prima di tutto accertati se ti trovi «nella fede». Hai creduto in Cristo, ma «credi» oggi in Lui. La salvezza cristiana è una realtà che sussiste soltanto per la fede, ma la fede non è mera manifestazione di credulità intellettuale e non può essere veduta neanche in quel fenomeno emozionale che accompagna spesso campagne dette evangelistiche tenute con metodi di dubbia ortodossia, ma ricchi di espedienti psicologici. Hai creduto e continui a credere all’amore di Dio, al valore del sacrificio del Calvario, alla potenza del sangue di Cristo?

«Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me». Queste parole di Cristo devono avere un assenso incondizionato nel cristiano; egli si deve esaminare per essere certo che la sua posizione di credente non sia stata incrinata dal tempo o dalle circostanze.

Esaminati se la speranza cristiana riscalda e illumina la tua vita. Giovanni, nella sua prima epistola, dichiara che «chiunque ha questa speranza si purifica…». Abbiamo quindi un punto di riferimento per compiere un’analisi immediata, ma non è il solo perché il possesso della speranza è allegrezza celeste, è liberazione dall’avarizia e dalle sollecitudini, è ispirazione per una vita realizzata nel desiderio e nella ricerca delle realtà spirituali.

Esaminati per vedere se la santità, quella autentica, completa di mente, di parola, di azione rappresenta il tuo costume. La santità nel suo aspetto passivo e in quello attivo, cioè nella separazione dal male e nell’unione con il bene; la santità che non è maschera, ma volto; che non è formalismo, ma sostanza; che non è comportamento per alcuni luoghi o per determinate ore, ma è impegno profondo e costante.

Esaminati! Davanti a Dio, con la luce della sua Parola, perché è questo esame compiuto coraggiosamente e onestamente che può tempestivamente prevenirci dal giudizio e dalla condanna (1 Corinzi 11:31 ).

Esaminati! Per sapere se l’amore che è stato sparso nel tuo cuore per lo Spirito Santo, brucia ancora in te. È un amore che stringe in un unico abbraccio il fratello e Dio; Dio ed il fratello.

Se l’amore si è raffreddato nei confronti del fratello si è anche raffreddato nel rapporto con Dio; possiamo anche capovolgere i termini e giungere alla stessa conclusione — Non ci sono, nell’esperienza cristiana due distinte specie d’amore; c’è l’amore divino, la carità, e quando questo vien meno, vien meno verso tutti.

Esaminati bene, perché potresti illudere te stesso, ripetendoti che anche se sei divenuto indifferente verso i fratelli, continui ad amare Dio. Esaminati umilmente, sinceramente, con coraggio; non aver paura di puntare l’indice contro te stesso per accusarti: — Sono venuto meno dal primiero amore e non solo da quello, ma dal mio fervore antico, dallo zelo che mi animava.

Esaminati, perché oggi puoi umiliare te stesso davanti a Dio per farti correggere, ma se non ti esamini e permetti che il male progredisca nascosto nella tua vita, domani di fronte a quell’esame senza riparazioni, a quel giudizio senza appello, potresti essere condannato assieme a coloro che non hanno voluto credere in Dio.