ESAME DELLA VISTA

di Agostino Masdea – “…mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne” 2 Corinti 4:18.

Fra i cinque sensi, quello della vista è il più importante di tutti. Ci permette di osservare, di vedere le forme, i colori e tutto ciò che ci circonda. Tutte le cose che vediamo nascono dai raggi di luce che entrano nell’occhio. Gli esperti dicono che il percorso che un’immagine compie dentro di noi prima che riusciamo a vederla, assomiglia a un giro di giostra: entra nell’occhio e poi si ribalta, si scompone in mille pezzi e infine arriva nel cervello, dove cellule e neuroni la ricompongono.

Il verso che meditiamo stamattina non ci parla della vista fisica, ma di quella spirituale. D’altronde come potremmo vedere le cose che non si vedono? Sarebbe una frase a dir poco paradossale. È evidente che “non si vedono” fisicamente, ma possiamo vedere l’invisibile con gli occhi della fede. 

Tornando alla nostra vista fisica, col passare degli anni, salvo eccezioni, la vista comincia a diminuire e si diventa miopi o presbiti. Una visita oculistica rileverà il problema e lo specialista proporrà una soluzione. Potrebbe sembrare stano, ma anche spiritualmente la vista necessità di un esame periodico.

L’Oculista per eccellenza è lo Spirito Santo. Alla chiesa di Laodicea, per esempio, Egli consiglia un collirio speciale: “Ti consiglio… di ungerti gli occhi con del collirio, affinché tu veda” Apocalisse 3:18.

Una vista difettosa vede solo parzialmente e in modo confuso. Quando la nostra vista spirituale si offusca, guarderemo con lo stesso risultato distorto le realtà terrene. Se invece focalizziamo le cose invisibili, allora avremo una visione più chiara di Dio stesso, vedremo le realtà del cielo e dello Spirito e “le cose che occhio non ha visto…” 1 Corinzi 2:9. In sostanza, le cose che Dio ha preparato per noi!