COREA DEL NORD: 70.000 CRISTIANI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

I Credenti etichettati come “minaccia alla sicurezza”    –    Luglio 2012   |  by  Carl Michael    –    Diverse fonti confermano che la Corea del Nord ha allentato o revocato una serie di restrizioni per i cittadini da quando Kim Jong Un è succeduto a suo padre, Kim Jong II. Il regime del dittatore Kim Jong Il si è contraddistinto  per l’intensa persecuzione contro i cristiani, per le esecuzioni e la detenzione di generazioni di intere famiglie a causa del reato di un singolo individuo. 

Secondo Ryan Morgan, analista di “International Christian Concern Asia”, i divieti sono stati eliminati sui generi alimentari occidentali, come la pizza e le patatine fritte, e le restrizioni sono state allentate, per esempio, sul numero di telefoni cellulari.

Morgan riferisce anche che “Il nuovo sovrano è apparso inaspettatamente sulla televisione di stato, sorridente, mentre visitava un parco di divertimenti”.

Tuttavia, quali che siano i benefici secolari accordati ai residenti dell’isolata nazione comunista, non c’è alcuna prova di un miglioramento della condizione della chiesa perseguitata.

“Non abbiamo nessuna notizia di miglioramenti per i cristiani di questo paese e non abbiamo alcuna ragione di credere che qualcosa sia cambiato”, ha detto Morgan. “Il regime ha ancora circa 70.000 cristiani rinchiusi in campi di concentramento virtuali”.

Morgan ha spiegato che un credente cristiano e tre generazioni della sua famiglia possono ancora andare in prigione a vita solo perché trovati in possesso di una Bibbia.

“Stiamo sperando e pregando che tutto questo possa presto cambiare, ma non abbiamo ancora visto nessun segno.”

“Porte Aperte” mette la Corea del Nord al primo posto nella lista dei peggiori persecutori dei cristiani nel mondo. “I cristiani continuano ad essere grati per la nostra preghiera e altri tipi di sostegno. E’ ciò che li mantiene ancora in vita” dice Porte Aperte.

“Nel più ostile paese in cui vivere e praticare la fede cristiana, ci sono notizie di molti cristiani arrestati, ed almeno il 25 per cento di essi si ritiene siano  consumati in campi di lavoro a causa del loro rifiuto di adorare il culto del fondatore Kim Il-Sung. “Metà della popolazione vive al nord, vicino alla Cina, dove la famiglia che fanno parte della rete di chiese domestiche sono presenti in numero significativo.

Circa dieci milioni di abitanti sono affamati e malnutriti, con migliaia di loro ridotti a mangiare solo erba e corteccia.”

Porte Aperte aggiunge: “In Corea del Nord, qualsiasi forma di culto per chiunque non sia il ‘Grande Leader’ (Kim Sung II) e la ‘guida suprema’ (Kim Jong) è visto come un traditore. I cristiani nord coreani vengono spesso arrestati, torturati o addirittura uccisi per la loro fede in Gesù Cristo “.