CONOSCENZA E VITA PRATICA

di Agostino Masdea – “…le cose che Gesù prese a fare e ad insegnare”. Atti 1.1  –  Mi ha sempre colpito il fatto che Luca, in questo inizio del libro degli Atti degli Apostoli, metta in evidenza il fatto che Gesù, prima faceva le cose e poi quelle cose le insegnava agli altri.

La conoscenza è necessaria, direi imprescindibile dalla vita cristiana. L’ascolto della Parola di Dio, lo studio personale, la lettura di libri cristiani, sono risorse importanti che ci aiutano a crescere nella conoscenza. Ma essa da sola non basta!  

Hai mai fatto una dieta? Sappiamo tutti che per motivi di salute, o di estetica, a volte è necessario perdere peso. Il dietologo o il nutrizionista ti fanno un elenco delle cose che puoi mangiare; poche liberamente, altre in misura molto ridotta e altre ancora devi proprio eliminarle. Naturalmente il tutto deve essere accompagnato dall’esercizio fisico.

Puoi memorizzare quella dieta settimanale, tuttavia, solo perché sai cosa devi fare non ti farà perdere neppure 100 grammi di peso. Devi applicare praticamente quella dieta, ogni giorno, più o meno scrupolosamente e allora i risultati arriveranno.

Anche spiritualmente funziona nello stesso modo. Possiamo conoscere a memoria centinaia di versi biblici, avere letto altrettanti libri cristiani, ascoltato tante prediche e studi biblici, ma tutta questa conoscenza deve concretizzarsi in fatti pratici, nella vita quotidiana.

C’è una similitudine che Gesù usa per far comprendere l’importanza del nostro soggetto: “chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia”.  Matteo 7:24

Potremmo insegnare ad altri la necessità della preghiera, ma noi preghiamo abbastanza? Potremmo esortare i nostri fratelli a leggere la Parola, ma noi quanto tempo dedichiamo ad essa? Potremmo sapere che uno spirito critico danneggia noi stessi e gli altri, ma ci asteniamo dai commenti maliziosi e dal pettegolezzo? E la lista potrebbe continuare… ma ogni giorno, anche oggi, dobbiamo ricordare a noi stessi che la vita cristiana consiste nel “fare” ciò che conosciamo.