di Agostino Masdea – “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?” Giovanni 6:9 – Il miracolo della moltiplicazione dei pani è il solo, tra tutti quelli compiuti da Gesù, riportato da tutti i quattro vangeli. Ci mostra il modo come Dio può benedirci.
Ci sono miracoli di natura creativa e miracoli di natura provvidenziale. Provvidenza è un termine teologico che indica la sovranità, la sovrintendenza o l’insieme delle azioni operate da Dio in soccorso degli uomini.
Dio vede in anticipo e conosce tutti i nostri bisogni, presenti e futuri, e quindi può provvede per noi prima ancora che il problema si presenti. Egli già sa come risolverlo. Il testo ci dice che: “Gesù sapeva ciò che stava per fare”. Giovanni 6:6
Un miracolo va sempre incontro al bisogno di qualcuno. Quel giorno c’era davanti al Signore una moltitudine stanca ed affamata e non c’era cibo o possibilità di reperirne a sufficienza per tutta quella gente. Cosa ci insegna questo miracolo?
Primo: Dio provvede in proporzione al nostro bisogno. Più grande è il bisogno più grande sarà la provvidenza di Dio.
Secondo: Egli per benedirci può usare il poco che noi abbiamo. Cinque pani e due pesci furono più che sufficienti a sfamare una moltitudine di cinquemila uomini più le donne ed i bambini.
Quel ragazzo poteva rifiutarsi di dare il suo pasto al Signore, invece lo diede, e fu il mezzo che Gesù usò per benedire tante persone. A Gesù non mancava un piano alternativo, ma quel ragazzo lo ricordiamo ancora per la sua generosità e per aver collaborato con il Signore.
Terzo: Dio ci coinvolge nella Sua opera. Gesù coinvolse i discepoli per distribuire il pane alla gente. L’importante è credere, avere fede ed ubbidire.
La misura che usiamo con i nostri beni per sostenere l’opera di Dio e per aiutare il prossimo che si trova nel bisogno, sarà la stessa che Dio userà per benedire noi.