C’È POTENZA NEL SANGUE

di Agostino Masdea  – “…il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”. 1 Giovanni 1:7

La Parola di Dio è satura di simboli, figure e metafore. Gesù stesso faceva uso di parabole per illustrare e far comprendere le realtà del Regno di Dio.   

Alcuni dei simboli e delle figure bibliche più cari ad ogni credente sono l’agnello, il pane, il vino. L’agnello fu l’animale che Dio scelse nella notte in cui istituì la pasqua ebraica. Doveva essere ucciso e con il suo sangue dovevano essere aspersi gli stipiti delle porte di ogni famiglia ebrea per evitare che il figlio primogenito in quella casa morisse. 

Era una figura “dell’Agnello di Dio”, Gesù Cristo, che versando il Suo sangue sulla croce ci ha redenti e salvati dalla morte eterna. 

Prima di morire sulla croce, Gesù scelse due simboli perché i discepoli ricordassero la sua morte: il pane ed il vino. Il primo rappresenta il corpo di Cristo, dato per noi, e il vino il Suo prezioso sangue.

Quando si parla di “sangue”, specialmente in riferimento ad una persona, questo termine può suscitare impressione, disagio e fastidio; la vista del sangue non è mai piacevole. Alcuni si sentono male, altri addirittura svengono. 

Eppure il piano della redenzione, il Vangelo stesso, sono impregnati nel sangue, quel sangue che il nostro Salvatore versò interamente al Golgota, e non possiamo quindi esimerci di parlarne e non possiamo escluderlo dalla nostra predicazione e dalla nostra teologia. Un vangelo “depurato” dal sangue sarebbe un vangelo mutilato.

Dio avrebbe potuto chiedere a Mosè di mettere dei fazzoletti colorati e variopinti sugli stipiti delle porte, ma chiese invece il sangue di un agnello, un sacrificio. L’apostolo Pietro nella sua prima lettera ci ricorda che siamo stati riscattati e redenti non con oro o argento, ma con il preziosissimo sangue di Gesù!   

Cosa rappresenta quel sangue per te? Assicurati che sia il fondamento della tua vita. In esso c’è salvezza, perdono, protezione e grande potenza!