BALSAMO DI GALAAD

 di LILIAN B. YEOMANS

Tanto tempo fa, su una collina solitaria,
tre croci, le vedo ancor!
Tanto tempo fa il Salvatore disse,
mentre chinava il Suo capo morente:
«Tutto è compiuto».

Balsamo di Galaad, guarisci le mie ferite,
rendimi  interamente sano e forte,
Tu sei la Medicina che io prendo,
e subito la 
mia salute irrompe:
«Tutto è compiuto».

 Geremia 8:22: «Non c’è balsamo in Galaad? Non c’è laggiù nessun medico?» Che vi sia invece balsamo in Galaad, e che vi sia un Medico, è chiaramente implicito, perché il profeta continua chiedendo: «Perché dunque la piaga della figlia del mio popolo non è stata medicata?» Nel capitolo 46 di Geremia, il secondo verso, per la stessa profezia, la figlia d’Egitto, è esortata a salire a Galaad e prendere il balsamo, e le si assicura che è cosa vana per lei il prendere molti rimedi, giacché mai sarà, in tal modo, curata.

In Ezechiele 27:17 troviamo che Giuda commerciava in grano, miele, olio e balsamo. E là è il vangelo: grano-vita; miele-la dolcezza dell’amore della Sposa per lo Sposo che viene;  olio-la pienezza dello Spirito Santo; e il balsamo-la guarigione. Balsamo di Galaad!

Che cosa significa Galaad? Fonte Perpetua.  Giovanni 4:14: «L’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua

che scaturisce in vita eterna».

Non ci sono limiti per il Balsamo di Galaad, la guarigione della fonte perpetua, perchè ci viene detto in Apocalisse  22:17 “chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita.”

Perché allora la salute della figlia del popolo di Dio non è riconquistata? Perché … “hanno abbandonato me, la fonte di acqua viva, e si sono scavate delle cisterne,

cisterne rotte, che non tengono l’acqua” (Geremia 2,13).

Ma se noi abbiamo dimenticato o ignorato il medico di Galaad, Egli non ci ha abbandonati, e la sua dolce voce “come rintocchi di campane nella sera” invita ancora e risuona dappertutto: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28).

Quando, messaggeri, entriamo nelle stanze dei malati, dovremmo irradiare da ogni parte del nostro essere, la potenza della parola vivente.

A questo fine è necessario studiare in accordo con le istruzioni date in Proverbi 4:20-23: «Figlio mio, sta’ attento alle mia parole, inclina l’orecchio ai miei detti; non si allontanino mai dai tuoi occhi, conservali in fondo al cuore; poiché sono vita per quelli che li trovano,salute per tutto il loro corpo».

Cosa chiede, Dio, qui? Per prima cosa, completa attenzione. Quando Dio dice «sta’ attento» vuol dire «sta’ attento». Metti ogni altra cosa fuori dalla tua mente. Concentra le tue facoltà sulla Parola di Dio. Secondo, ascoltala! Apri le tue orecchie a ciò che Dio sta dicendo. E chiudili a qualsiasi altra cosa. Egli chiede l’uso esclusivo del nostro udire. Egli dice «inclina» il tuo orecchio ai Suoi detti. Non capite? Non dovete capire. Ma dovete inginocchiarvi davanti a Lui e dire, «la tua Parola è verità».

Terzo, dovete vedere, così come dovete udire. «Non si allontanino mai dai tuoi occhi».

Tieni gli occhi fissi su Gesù. Vi è vita, fisica e spirituale, guardando l’Agnello di Dio.

Quarto: «conservali». Dove? Nel profondo dell’essere tuo. Davide disse (Salmo 119:11): «Ho conservato la tua Parola nel mio cuore per non peccare contro di te». Cosa nascose? La Parola di Dio. E dove? Nel suo cuore. Perché? Per non peccare contro Dio. Quando il peccato corre, anche la malattia corre. Essi vengono assieme ed assieme se ne vanno. Esodo 23:25: «Servirete il Signore, il vostro Dio, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; io allontanerò la malattia di mezzo a te».

Quinto: il risultato di tutto questo: «Vita… e salute per tutto il corpo». Tutto, vuol dire tutto: cervello, occhi, arterie, orecchie, nervi, vene, cuore, polmoni, ghiandole, stomaco, milza, fegato, intestino, reni, muscoli, ossa; in breve, ogni parte di voi.

Se incontrerete le condizioni di Dio, «nessuna piaga si accosterà alla tua tenda» (Salmo 91:10); «mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma tu non ne sarai colpito» (Salmo 91:7)

«La tua tenda» significa il tabernacolo d’argilla nel quale soggiorniamo ed allo stesso tempo una certa casa in una data via di una data città dove riceverete la posta.

Dio può e vuole preservarci fisicamente e spiritualmente, in ogni condizione di vita. Guardiamo a come si è comportato con grazia col suo antico popolo, gli Israeliti.

Gli Egiziani, il più grande impero dell’epoca sulla terra, cercarono di distruggere gli Israeliti servendosi della dura schiavitù, «ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava

e si estendeva» (Esodo 1:12). Quando faraone ordinò la distruzione dei nati maschi degli Ebrei, le donne medico, ostetriche dell’epoca, riportarono che l’ordine non poteva essere eseguito perché le donne Ebree erano così «vigorose», cioè piene di vitalità e vigore che non avevano necessità di assistenza e potevano prendersi cura di se stesse e anche dei nuovi nati (Esodo 1:19). Quando gli israeliti uscirono dall’Egitto, non vi era una persona debole tra le tribù, benché l’Egitto fosse stato decimato con la malattia (Salmo 105:37). Iddio mise una «distinzione» fra gli Egiziani ed Israele (Esodo 11:7).

Esodo 15:26

«Io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché Io sono il Signore, colui che ti guarisce». Perché la distinzione?

Perché il sangue dell’Agnello del passaggio era stato sparso e Dio aveva detto: Esodo 12:13 «Quando Io vedrò il sangue, passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d’Egitto».

Grazie a Dio che il sangue è ancora nostro, la nostra sicura difesa! Perché leggiamo, Apocalisse 12:11 «Ma essi lo hanno vinto (Satana) per mezzo del sangue dell’Agnello e con la parola della loro testimonianza».

Così esaltiamolo e mettiamo in fuga le armate nemiche .